Riforma del pensiero in Cina: differenze tra le versioni

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Metodi particolarmente violenti furono usati nelle prigioni e nei [[campo di concentramento|campi di concentramento]], fino al punto che i campi di oggi e di ieri sono chiamati [[Laogai]] (da laodong gaizao: "riforma attraverso il lavoro"), termine diffuso da [[Harry Wu]], attivista per i diritti umani in Cina e fondatore della [http://www.laogai.org Laogai Research Foundation].
 
Zhang Xianliang (''Zuppa d'erba, 1996''), imprigionato per 22 anni con la colpa di essere un poeta, racconta di un uomo che modificò ironicamente uno slogan di propaganda: «Il segretario generale del Partito presso l'università era fuori di . "Non si tratta di un uso improprio delle parole, è chiaramente la manifestazione di un problema ideologico radicato!". L'uomo fu accusato di un crimine controrivoluzionario, si ritrovò in testa il cappello di "imperialista americanizzato" e fu spedito in un campo di rieducazione attraverso il lavoro.»
 
La "riforma del pensiero" non si arrestava nemmeno di fronte alla morte: