Accentazione del greco antico: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:43, 18 lug 2006

Leggi di limitazione

Nella lingua greca l'accentazione è regolata da alcune leggi. Esse sono definite leggi di limitazione in quanto la loro applicazione non è vincolante ma limitata ad alcuni casi.

Solo la legge del trocheo finale, che pure è parte integrante dell'accentazione greca, è una legge obbligante.

Premesse generali

Posto che in greco vi sono tre tipi di accento (acuto, grave e circonflesso) occorre affermare che:

Legge del trisillabismo

La legge del trisillabismo afferma che: Nelle parole greche l'accento non può mai risalire oltre la terzultima sillaba ed è regolato dalla quantità dell'ultima.

In conseguenza:

  • se l'ultima sillaba è breve, l'accento può cadere su ultima, penultima e terzultima;
  • se l'ultima sillaba è lunga, l'accento può cadere su ultima e terzultima.

Proprietà e posizioni degli accenti

L'accento acuto

L'accento acuto può essere collocato:

  • sull'ultima sillaba (es. κεφαλή); la parola è detta ossitona.
  • sulla penultima sillaba (es. δαίμων); la parola è detta parossitona.
  • sulla terzultima sillaba (es. ἄγαλμα); la parola è detta proparossitona.

L'accento grave

L'accento grave si utilizza soltanto in sostituzione dell'accento acuto in una parola ossitona, quando questa è immediatamente seguita da un'altra parola (purché sia tonica). Es. ἀγορά → ἀγορὰ τῆς πόλεως

L'accento circonflesso

L'accento circonflesso può essere collocato:

  • sull'ultima sillaba (es. καλῶς); la parola è detta perispomena;
  • sulla penultima sillaba alla condizione che l'ultima sia breve (es. σῶμα); la parola è detta properispomena.

Bibliografia

  • C. Campanini/P. Scaglietti, "GRECO NUOVA EDIZIONE", Ed. Sansoni per la scuola, Milano, 2004

Voci correlate