Torre della Tonnara dell'Ursa: differenze tra le versioni

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Nel 1804 la torre è citata in quanto i torrari risultano nella contabilità della Deputazione del Regno, in numero di due con tre cannoni e due fucili a schioppo con un salario di 17 onze l’anno. I cannoni erano sicuramente quelli poi citati dal Mangiapane<ref>Mangiapane pag 40 </ref> che testualmente riporta : “''… ub cinquant’anni addietro ( nel 1863 circa ? ) vi si vedevano ancora quattro cannoni. Uno di questi portava l’iscrizione : Magister Ioannes de Balo me fecit 1576. In un altro di detti pezzi, sotto l’effigie di San Benedetto vi era il motto : A vice tronitrui tui formidabunt 1618.'' “ .
 
Nel 1808 la tonnara era tenuta da un concessionario, certo Faro Saputo, mentre la funzione militare era sempre intestata alla Deputazione del Regno di Sicilia, tant’è che dal suo archivio risulta che nel 1811 la torre svolse efficacemente la sua funzione difendendo un naviglio americano , mentre i torrari di Torre Pozzillo furono denunciati ed arrestati per non avere difeso una imbarcazione degli USA. Infatti dopo lale prima “Guerra[[Guerre dellabarbaresche]], costa( dei[[Prima Barbari”guerra barbaresca]] (1801-1805)e [[Seconda guerra barbaresca]] (1815 -1816) ), gli 1805USA avevano concluso un trattato per il pagamento di tributi agli stati del Nord Africa, pratica che fu poi abbandonata dopo la seconda promossa dal Presidente USA, Madison, (1815, 24 settembre 1816), e che di fatto segnò l’inizio della fine della pirateria nel Mediterraneo. Ed indebolendo gli stati “barbareschi” li rese facile preda del colonialismo francese, spagnolo ed italiano.
gli USA avevano concluso un trattato per il pagamento di tributi agli stati del Nord Africa, pratica che fu poi abbandonata dopo la seconda “Guerra della costa dei Barbari” promossa dal Presidente USA, Madison, (1815, 24 settembre 1816), e che di fatto segnò l’inizio della fine della pirateria nel Mediterraneo, ed indebolendo gli stati “barbareschi” li rese facile preda del colonialismo francese, spagnolo ed italiano.
 
Nel 1860 mentre la tonnara restava in proprietà del Comune di Cinisi, la torre passò al Demanio Militare e nel 1867 era ricompresa nell’elenco delle torri da dismettere.
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La proposta poi, avanzata da alcuni studiosi in occasione di un convegno nell’ambito della manifestazione Salva l’Arte Sicilia nel luglio del 2006, promossa da [[Legambiente]], di farne un museo delle Torri Costiere della Sicilia, è caduta nel nulla per carenza di finanziamenti ed interesse da parte degli Enti deputati.
 
Il Comune di Cinisi in attesa di future destinazioni la concede in affitto temporaneo a cooperative giovanili, ed a qualche radio privata per spettacoli estivi e discoteca all’aperto, .
 
==Torri in collegamento visivo==