Gerusalemme celeste: differenze tra le versioni

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{{Nota disambigua|descrizione=la Gerusalemme celeste nel Cristianesimo|titolo=[[Apocalisse di Giovanni#La Gerusalemme celeste|Gerusalemme celeste nel Cristianesimo]]}}
Il concetto della '''Gerusalemme Celeste''' è presente nell'[[Ebraismo]] sin dai tempi dei Patriarchi del [[popolo d'Israele]]: l'evento della ''scala su cui degli [[angelo|angeli]] salivano e scendevano'' vista da [[Giacobbe]] in sogno ne è l'esempio più significativo e questo anche con riferimento ai commenti sulla [[Merkavah]] a quelli su diad essa correlati; dopo il sogno in cui [[Dio]] gli parlò e lo benedisse, lo stesso Giacobbe chiamò quel luogo della rivelazione ''Porta del Cielo'': si trattava di [[Sion]]. Sion è legata alla Gerusalemme Celeste in un legame indissolubile e ne è l'aspetto corrispettivo della [[Gerusalemme]] Terrena.
 
Nel trattato del [[Talmud]] Taanit, 5a, se ne fa riferimento parlando della sua santità nonché del fatto che metaforicamente Dio non entra nella Gerusalemme Superna prima di essere entrato in quella terrena; nella stessa parte del Talmud si pone la domanda: ''Esiste davvero una Gerusalemme Superna? Come è scritto: "La Gerusalemme ricostruita sarà come la città unita ad essa"'' che [[Rashi]] interpreta dicendo: ''Dov'è quest'altra Gerusalemme se non nei Cieli?''