Huicholes: differenze tra le versioni
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Appartengono, come i [[Cora]], i [[Tepehuano]] ed i [[Tarahumara]], alla [[famiglie linguistiche|famiglia linguistica]] uto-[[aztechi|azteca]]. Fin dall'antichità utilizzarono il [[cactus]] [[allucinogeno]] ''[[peyote]]'' (''Lophophora williamsii'') durante speciali feste sacre, uso che solo in tempi recenti si è diffuso fra gli indiani degli [[Stati Uniti d'America]], dando vita alla [[Native American Church]].
La zona huichol è attraversata dalla [[Sierra Madre Occidentale]] e costituisce una delle più inaccessibili e impervie regioni del Messico. La sua orografia è accidentata con profondi burroni (barrancas) e tortuosi cañon, erosi dai fiumi che scorrono nella regione. La popolazione, stimata in circa 20.000 persone, comprende cinque comunità principali, in un'area di 4.107 km
La popolazione huichol proviene dal nord del Messico, forse cacciatori e raccoglitori chichimeca o teochichimeca, nel Codice Fiorentino di frate [[Bernardino de Sahagún]] si descrive un rituale teochichimeca simile a quello degli huicholes col peyote. Emigrati verso l'altopiano centrale, si scontrano con l'egemonia dei toltechi che li spinge più a sud.
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Nel 1531 avvengono i primi incontri di una certa importanza con gli spagnoli, durante la spedizione di [[Nuño Beltrán de Guzmán]] a [[Sinaloa]] che lasciò una scia di distruzione e morte. I paesi di Colotlán, Mezquitic, Huajimic, Huejuquilla e Tenzompa furono fondati dagli spagnoli per delimitare la zona conquistata da quella inaccessibile e quindi non conquistabile. Dopo questa invasione il popolo huichol si rifugia sulle montagne e per due secoli non se ne sente più parlare.
Nel 1722 alcune missioni di
Nel 1860 gruppi huichol si uniscono ai combattenti di Manuel Lozada, il "Tigre de Álica", che si oppongono alla Legge della Disammortizzazione, battendosi per la rivendicazione delle terre comunali indigene.
Durante la Revolución mexicana del 1910-1917 gruppi di
La guerra dei "Cristeros", dopo la rivoluzione, portò un altro periodo di violenza nella regione.
Il cactus, venerato come una divinità in quanto dispensa longevità, fortuna, salute, provoca uno stato di estasi quando viene ingerito, perché contiene [[mescalina]].
Il cactus non cresce sul loro territorio e quindi sono costretti ad una lunga spedizione per andarlo a recuperare; prima della festa sacra, i
La trasmissione della conoscenza avviene per via orale, gli anziani, ma specialmente lo [[sciamano]], detto marakame, ha un ruolo fondamentale nell'educazione. Nelle celebrazioni rituali, i lunghissimi canti, chiamati huahui, raccontano le imprese degli antenati, rappresentati dai danzatori adulti nella notte della festa del peyote (Jicuri Neirra). La narrazione sciamanica è ricca di metafore, esoterica, diversa da quella usata nella vita ordinaria. In particolare vari canti enumerano le mitiche peregrinazioni degli dei, dalla spiaggia del mare ad ovest, fino alla mitica spiaggia del mondo, sulle cime di Wirikuta, ad est, nei pressi di [[Real de Catorce]], meta del pellegrinaggio rituale dei peyoteros huichol, durante il quale visitano gli ancestrali luoghi sacri e raccolgono il sacro cactus nel deserto. "Senza mangiare e senza dormire e senza cose materiali e senza sapere dove vanno, poveri e innocenti, però ricchi della loro anima e della loro vita" (José Benitez Sanchez, riferendosi al pellegrinaggio degli
Le malattie secondo gli huicholes si dividono in due categorie: quelle originarie della Sierra, che necessitano della medicina tradizionale degli sciamani, e quelle portate dagli spagnoli, che si trattano con la medicina scientifica. Le prime possono avere tre cause: la mancanza di responsabilità verso gli dei, i malefìci, la perdita dell'anima. Nel primo caso si devono offrire molte offerte agli dei, secondo i dettami del marakame. Nel caso di maleficio, il marakame esegue una "limpia", impiegando le piume di uccello del bastone sciamanico (muvieri) per il gesto simbolico della purificazione, soffia fumo di tabacco sul corpo dell'infermo e con la bocca pratica suzioni per estrarre l'oggetto estraneo, causa del male. In caso di perdita del kupúri, quella parte di anima che si trova nella parte superiore della testa, la cui mancanza provoca uno stato molto grave, il marakame ha il compito di ritrovarla e rimetterla al suo posto, se è necessario deve contenderla al "brujo" che l'ha rubata, fronteggiandolo in una sfida magica fra bene e male.
La memoria collettiva degli
Praticano la [[magia]] [[omeopatica]] che prevede l'influenza reciproca fra l'uomo e la natura: uno dei riti più caratteristici consiste, dapprima, nell' accarezzare con la mano il dorso di un serpente catturato in precedenza, poi nel toccarsi gli occhi e la fronte con la stessa mano, e infine, dopo che l'influenza è stata attivata, nel poter ricamare e tessere disegni brillanti simili a quelli del'animale<ref>[[James Frazer]], "Il ramo d'oro", ediz. Newton & Compton, Roma 1992 - (pag. 54 alla voce "Magia omeopatica")</ref>.
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Lo [[scrittore]] messicano Victor Sanchez ne ''I Toltechi del nuovo millennio'', ([[1999]]), ed altri autori sostengono essere gli ispiratori del don Juan di [[Carlos Castaneda]] oltre che i moderni depositari della sapienza [[toltechi|tolteca]].
Gli orgogliosi
Nelle nierikas, il sole, il cervo, il mais, il fiore-peyote, il serpente, sono ricorrenti, in un gioco compositivo di carattere fortemente sacro-esoterico, è la descrizione visuale del viaggio o della [[trance]] sciamanica, la visione veritiera, lo specchio magico entro cui ritrovarsi per andare oltre. Le tecniche di lavorazione sono arcaiche e necessitano di abilità e pazienza infinite.
L'identità culturale degli
== Note ==
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