Esercito romano (evoluzione strutturale): differenze tra le versioni

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Secondo le narrazioni sopravvissute, furono tre i re di Roma durante l'occupazione etrusca: [[Tarquinio Prisco]], [[Servio Tullio]], e [[Tarquinio il Superbo]]. In questo periodo, l'esercito di Roma conobbe una riforma: dall'originario assetto tribale, precedentemente descritto, a un assetto ''[[Centuria|centuriale]]'', con suddivisioni fondate su classi socio-economiche<ref name="Livy42">[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', I, 42</ref>, anziché [[Tribù romane|tribali]]. Questa riforma è tradizionalmente attribuita a [[Servio Tullio]], il secondo dei [[re etruschi di Roma]], che, secondo tradizione, aveva già portato a termine il primo censimento per tutti i cittadini<ref name="Livy43">[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', I, 43</ref>. Livio ci informa che Tullio riformò l'esercito trasponendovi la struttura originariamente concepita per la vita civile, quale risultato del censimento<ref name="Livy42"/> A qualsiasi livello, il servizio militare, a quell'epoca, era considerato un dovere civico e un modo per ottenere un [[mobilità sociale|avanzamento di status]] all'interno della società<ref name="smithP10">Smith, ''Service in the Post-Marian Roman Army'', p. 10</ref>.
 
Tuttavia non si può affermare che le classi sociali di Roma fossero create dal censimento, piuttosto furono da esso enucleate. Sarebbe quindi più corretto dire che la struttura dell'esercito veniva leggermente affinata, piuttosto che radicalmente riformata. Prima di queste riforme, la fanteria era divisa nella ''classis'' dei cittadini ricchi e nella ''infra classem'' dei cittadini più poveri. I secondi erano esclusi dalla [[linea di battaglia|linea regolare di battaglia]], in considerazione della qualità scadente del loro armamento<ref>Boak, ''A History of Rome to 565&nbsp;AD''. p. 69</ref> Nel corso della riforma, questa grossolana divisione binaria tra cittadini più poveri e cittadini più ricchi fu ulteriormente affinata su più stratificazioni.

===Struttura===

L'esercito, da allora in poi, consisteva in un certo numero di tipologie di truppe distinte in base alla classe sociale dei cittadini possidenti, collettivamente noti come ''[[adsidui]]''. Che si fosse il più povero della "quinta classe" (l'ultima), o il più ricco della "prima classe", o anche, al di sopra chiunque, si fosse un appartenente all'[[Ordine equestre]], il servizio militare era obbligatorio per tutti<ref name="gabbaP2">[[Emilio Gabba]], ''Republican Rome, The Army And the Allies'', p. 2</ref>. In questa epoca, tuttavia, i cittadini romani consideravano in genere il servizio militare come un giusto e doveroso impegno nei confronti dello stato, in contrasto con visioni successive del servizio armato quale fardello sgradevole e indesiderato<ref name="autogenerated1">Grant, ''The History of Rome'', p. 334<br />Boak, ''A History of Rome'', p. 454</ref>. Sono note, infatti, dal [[tardo impero]], vicende di mutilazioni inferte al proprio corpo al fine di eludere l'obbligo militare<ref>Campbell, ''The Crisis of Empire'', p. 126<br />* Boak, ''A History of Rome'', p. 454</ref>, mentre non sembra riscontrarsi una simile riluttanza a servire l'esercito nella Roma più antica. Questo sentimento potrebbe essere anche dovuto all'intensità generalmente inferiore dei conflitti di questa epoca; o legata al fatto che gli uomini erano chiamati a combattere vicino e spesso a protezione delle loro stesse case; o anche alla condivisione — postulata dagli scrittori successivi — di un più robusto spirito marziale condiviso in antichità<ref group="a">Questo punto di vista riecheggia nell'''[[Encyclopedia Britannica]]'', [[Encyclopædia Britannica Eleventh Edition|undicesima edizione (1911)]], laddove, con riferimento all'esecito romano, si argomenta che "Molta della sua forza risiedeva nelle stesse qualità che resero terribili i soldati [[Puritanesimo|puritani]] di [[Oliver Cromwell]] - l'eccellente carattere dei soldati comuni, la [[Disciplina militare|rigida disciplina]], l'alto grado di addestramento."</ref><ref name="vogtP158">Vogt, ''The Decline of Rome'', p. 158</ref>
 
La stratificazione sociale definita dal censimento si rifletteva nel seguente modo sull'organizzazione militare:
* '''Ordine equestre''': gli appartenenti all'[[Ordine equestre]], la più elevata fra le classi sociali, prestavano servizio in unità a cavallo conosciute come ''[[Cavalleria (storia romana)|equites]]''.
*'''Prima classe''': gli appartenenti alla ''prima classe'', la più ricca della riforma censuaria di Servio Tullio, servivano nella fanteria pesante, muniti di spada e di lunghe lance (un armamento che li faceva somigliare agli [[opliti]] dell'[[antica Grecia]]), e offrivano la [[Prima linea (strategia)|prima linea]] d'ingaggio nella formazione schierata in battaglia.
*'''Seconda classe''': la ''seconda classe'' censuaria era armata in modo simile alla prima, ma senza la protezione della piastra pettorale, e con uno scudo oblungo al posto di quello rotondo. Quando l'esercito era disposto in formazione di battaglia, la seconda classe era schierata immediatamente dietro alla prima.
*'''Terza e quarta classe''': queste due classi erano armate in maniera più leggera portando con sé lance da usare di [[scherma]] e [[giavellotto|giavellotti]]. In battaglia la terza classe stava dietro alla seconda, dovendole normalmente fornire supporto con il giavellotto.
*'''Quinta classe''': i più poveri tra i possidenti della città formavano la quinta e ultima classe. Essi erano in genere troppo poveri per potersi permettersi consistenti equipaggiamenti ed erano armati da fantaccini, con [[frombola]] e pietre. Erano dispiegati a formare uno schermo davanti all'esercito principale, per coprirne l'avvicinamento e mascherarne le [[manovra|manovre]].
*'''Non possidenti''': i cittadini che nnon possedevano nulla, esclusi pertanto dalle qualificanti classi sociali degli ''[[adsidui]]'', erano esentati dal servizio militare perché troppo poveri per potersi permettere un qualsivoglia armamento<ref name="Livy42"/>. Tuttavia, nelle circostanze più pressanti, perfino questa sorta di ''[[proletari]]'' era sollecitati al servizio,<ref name="Gabba, Republican Rome, p. 5">[[Emilio Gabba]], ''Republican Rome, The Army And the Allies'', p. 5</ref> sebbene il loro valore militare fosse probabilmente discutibile.
 
Truppe di tutte queste classi avrebbero combattuto insieme sul campo di battaglia, con l'eccezione dei più anziani, ai quali era richiesto di sorvegliare la città<ref name="Livy43"/>.
 
Si tramanda che l'organico dell'esercito sia passato da 3.000 a 4.000 unità nel [[V secolo a.C.]], e quindi da 4.000 a 6.000 effettivi dopo il 400 a.C.<ref name=Boak69 /> Quest'ultimo organico di 6.000 uomini fu poi diviso in 60 ''[[centuria|centurie]]'' di 100 uomini ciascuna<ref name="grantP24">Grant, ''The History of Rome'', p. 24</ref>.
 
==Note ==