Esercito romano (evoluzione strutturale): differenze tra le versioni

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;Fase II: Con l'espansione dei territori cadenti sotto il controllo romano, e con l'accrescersi in grandezza delle forze armate, i soldati divennero gradualmente dei professionisti salariati. Quale conseguenza, il servizio militare prestato ai livelli più bassi (e non remunerati) divenne progressivamente di più lungo termine. Le unità militari romane, in questo periodo, erano estremamente omogenee e fortemente regolate. L'esercito consisteva di unità di fanteria composte da cittadini, conosciute come [[legione romana|legioni]] ([[lingua latina|lat.]]: ''legiones''), a cui si affiancavano [[Truppe ausiliarie dell'esercito romano|truppe ausiliarie]], non legionarie, costituite da alleati, che erano chiamate ''[[Truppe ausiliarie dell'esercito romano|auxilia]]''. Alle seconde si faceva ricorso soprattutto quali truppe di appoggio, di [[fanteria leggera]] o di cavalleria, o per ricevere [[Logistica militare|supporto logistico]].
 
;Fase III: Al culmine della potenza dell'[[impero romano]], sulle forze ricadeva il compito di presidiare e rendere sicuro il ''[[Limes romano|Limes]]'', il confine esterno delle vaste [[province romane]] che erano passate sotto il controllo di Roma. In questo periodo, normalmente, non si profilavano sull'impero serie minacce strategiche, così che l'enfasi era posta sulla salvaguardia dei territori conquistati.</br> In risposta a queste nuove [[strategia|esigenze strategiche]], l'esercitò subì trasformazioni strutturali e divenne più dipendente dalle guarnigioni fisse piuttosto che affidarsi ad accampamenti mobili e a operazioni in campo aperto.
 
;Fase IV: Quando Roma iniziò ad avere difficoltà nel garantire il controllo sul suo enorme e tentacolare territorio, il servizio militare nelle truppe regolari continuò a essere salariato e professionista. Tuttavia, la tendenza a utilizzare truppe alleate o mercenarie era aumentato a tal punto che queste finirono per rappresentare una quota notevole del totale delle forze. Contemporaneamente, andò scomparendo l'uniformità strutturale che poteva riscontrarsi agli albori dell'[[organizzazione militare]] di Roma. In questa fase, il tipo di soldati impiegati variava dalla tipologia degli arcieri a cavallo, armati alla leggera, fino alla fanteria pesante, inquadrati in reggimenti di dimensione e caratteristiche variabili. Questo si accompagnava a una tendenza, manifestatasi nel [[tardo impero]], a un crescente predominio del ruolo della cavalleria, in luogo dei reparti di fanteria, un fenomeno che andava di pari passo con la necessità emergente di operazioni a maggior mobilità.