Cesare Geronzi: differenze tra le versioni
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==Carriera professionale==
===Banca d'Italia===
Nel 1960 Cesare Geronzi vince il concorso in [[Banca d'Italia]], entrando a lavorare nel [[1961]] nel settore [[Tasso di cambio|cambi]] collaborando con il Governatore [[Guido Carli]] per 15 anni. L'ambiente politico negli [[anni 1960|anni sessanta]] e [[anni 1970|settanta]] è molto difficile, ma Geronzi riesce a farsi largo e ad affermarsi professionalmente.
===Banco di Napoli===
Negli [[anni 1980|anni ottanta]] si vede chiuso da [[Carlo Azeglio Ciampi]] e [[Lamberto Dini]] e si mette quindi sul mercato, diventando, proprio nel [[1980]], vicedirettore generale del [[Banco di Napoli]], seguendo l’allora Direttore Generale [[Rinaldo Ossola]].
Ma l'esperienza di [[Napoli]] non è felice: nel [[1982]] sia lui sia Ossola sono letteralmente cacciati dal [[Banco di Napoli]].
===Cassa di risparmio di Roma=== Geronzi passa nel [[1982]] Nel [[1990]] viene aggiunto al gruppo anche il [[Banco di Roma]]<ref name=cor>Da ''Repubblica'' del 17 aprile 1992 [http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1992/04/17/supercorazzata-alla-romana.html "Supercorazzata alla romana",]</ref> .
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A fine anni '90 il gruppo Banca di Roma si allarga al Sud, con l'acquisizione di Mediocredito Centrale e del [[Banco di Sicilia]]; in cambio la Regione Siciliana e la Fondazione Banco di Sicilia ne divengono due soci importanti. Nel [[2002]] sono assorbite la Banca Popolare di Brescia e la Cassa di Risparmio di Reggio Emilia. È questo il percorso che, attraverso l’unione di banche in crisi o pre-crisi, conduce Geronzi alla creazione nel luglio [[2002]] di un’unica unità bancaria, [[Capitalia]].
===Vicende giudiziarie: crac Parmalat, Cirio e Italcase===
Nel [[2004]] Cesare Geronzi e [[Capitalia]] vengono coinvolti nella crisi del sistema finanziario, generata dalla [[crisi economica argentina]] e dai
===Mediobanca===
Il 20 maggio [[2007]], viene deliberata l’approvazione finale della fusione per incorporazione di [[Capitalia|Capitalia SpA]] in [[Unicredit|Unicredit SpA]], un’operazione in cui [[Capitalia]] viene valutata 22 miliardi di euro. Dopo circa un mese avviene la fusione di [[Capitalia]] con [[Unicredit]], e Geronzi viene nominato all’unanimità presidente del consiglio di sorveglianza di [[Mediobanca]], di cui era già Vice Presidente. L’Assemblea del Patto di Sindacato di [[Mediobanca|Mediobanca S.p.A.]] lo nomina Presidente. Alla fine del [[2008]] Cesare Geronzi viene riconfermato nella carica di presidente, dopo che il [[28 ottobre]] [[2008]] l’Assemblea degli Azionisti di [[Mediobanca]] approva l’abbandono del sistema di governance “duale” e il ripristino del “tradizionale”.
===Assicurazioni Generali===
Nel marzo 2010 viene designato da Mediobanca quale Presidente delle [[Assicurazioni Generali]], nomina concretizzata il 24 aprile 2010 <ref name=>''[[Corriere della sera]]'' del 24 aprile 2010 [http://www.corriere.it/economia/10_aprile_24/generali-nomine_ecb97cd2-4fbb-11df-9c4e-00144f02aabe.shtml "Geronzi presidente delle Generali"]</ref> <ref name=>''[[Il Sole 24 Ore]]'' del 24 aprile 2010 [http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/04/generali-geronzi-presidente-caltagirone.shtml?uuid=2d99cc86-4fbf-11df-bd00-c5047b6e8d01&DocRulesView=Libero "Il cda di Generali formalizza la nomina di Geronzi alla presidenza"]</ref>.
Il 6 aprile 2011, durante la riunione di un CdA straordinario della compagnia assicurativa, Geronzi si dimette dopo che alcuni consiglieri hanno manifestato l'intenzione di presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti.<ref name=>Da ''Yahoo Finanza'' del 6 aprile 2011 [http://it.finance.yahoo.com/notizie/Generali-colpo-scena-Cda-si-spystock-1147691436.html?x=0&.v=1 "Generali: colpo di scena in Cda, si dimette il presidente Cesare Geronzi",]</ref>
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La sua carriera professionale è stata sorretta storicamente da amicizie politiche importanti, partendo da quella
Attraverso la sua attività di importante ed affermato banchiere, Geronzi possiede anche numerose partecipazioni in molti gruppi editoriali, che fanno o hanno fatto capo a diverse testate giornalistiche: ''Risparmio Oggi'' (diretto da [[Bruno Vespa]]), ''[[Il Messaggero]]'' di [[Francesco Gaetano Caltagirone]], ''[[Class]]'' di [[Paolo Panerai]], ''[[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]]'', ''[[Il Manifesto]]'' per finire alla tv ''[[Telemontecarlo]]'' di [[Vittorio Cecchi Gori]].
In seguito è fra i primi finanziatori della [[Omnitel]] e fonda la [[Mmp]], una concessionaria di pubblicità, che si occupa di gran parte della carta stampata, pur essendo perennemente in perdita: ''[[Topolino]]'', ''[[Secolo d'Italia]]'', ''[[L'Unione sarda]]'', ''[[Touring Club Italiano|Qui Touring]]'', ''[[Famiglia Cristiana]]'', ''[[Osservatore Romano]]''. La Mmp chiuderà nel [[1997]] con 450 miliardi di perdite, il 70 per cento delle quali sono a carico del partner pubblico. Sono notevoli anche i finanziamenti ai partiti: nel [[1996]] i [[Democratici di Sinistra]] ricevono da Banca di Roma 502 miliardi, secondo quanto riportato dalla Centrale Rischi Interbancaria della Banca d'Italia.
==Il calcio==
Dagli [[Anni 1990|anni novanta]] è aumentato notevolmente il suo impegno nel settore calcistico, ed è nota in particolare l'influenza economica che ha ed ha avuto dentro alcune società calcistiche con problemi finanziari. [[Luciano Gaucci]] lo ritenne responsabile del fallimento del [[Perugia Calcio
Nel [[2004]] ha acquisito tramite Capitalia il 49% di [[Italpetroli]], la società che controlla l'[[Associazione Sportiva Roma|AS Roma]] con una quota del 67%, sfruttando la conversione in azioni di crediti per 35 milioni di euro. La banca deteneva inoltre un'opzione a salire al 51% nel caso il piano di risanamento della squadra non avesse avuto successo ma, nel 2008, tale opzione è stata cancellata.
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