Esercito romano (evoluzione strutturale): differenze tra le versioni

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Dall'inizio del [[VII secolo a.C.]], dominava sulla regione la [[civiltà etrusca]] dell'[[Età del ferro]]<ref>[[Tito Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', V, 33<br />* [[Massimo Pallottino]], ''The Etruscans'', p. 68</ref> Come molti altri popoli della regione, i Romani si scontrarono con gli [[Etruschi]]. Intorno alla fine del secolo, i Romani avevano perso la loro lotta per l'indipendenza, e gli Etruschi, conquistata Roma, stabilirono sulla città una dittatura militare, o un regno. Con l'inizio di questa fase, anche l'organizzazione dell'esercito subì una trasformazione strutturale.
 
==Assetto censuariosu base censuaria (circa 578–315&nbsp;a.C.)==
[[File:Helmed Hoplite Sparta.JPG|thumb|205px|right|[[Scultura greca|Raffigurazione scultorea]] di un [[oplita]] (c.&nbsp;[[V secolo a.C.]], Museo archeologico di [[Sparta]]), a cui si ispirava la ''prima classe'' di fanteria, nella riforma di [[Servio Tullio]]]]
===Valore delle fonti===
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*'''Terza e quarta classe''': queste due classi erano armate in maniera più leggera portando con sé lance da usare di [[scherma]] e [[giavellotto|giavellotti]]. In battaglia la terza classe stava dietro alla seconda, dovendole normalmente fornire supporto con il giavellotto.
*'''Quinta classe''': i più poveri tra i possidenti della città formavano la quinta e ultima classe. Essi erano in genere troppo poveri per potersi permettersi consistenti equipaggiamenti ed erano armati da fantaccini, con [[frombola]] e pietre. Erano dispiegati a formare uno schermo davanti all'esercito principale, per coprirne l'avvicinamento e mascherarne le [[manovra|manovre]].
*'''Non possidenti''': i cittadini che nnon possedevano nulla, esclusi pertanto dalle qualificanti classi sociali degli ''[[adsidui]]'', erano esentati dal servizio militare perché troppo poveri per potersi permettere un qualsivoglia armamento<ref name="Livy42"/>. Tuttavia, nelle circostanze più pressanti, perfino questa sorta di ''[[proletari]]'' era sollecitati al servizio, militare<ref name="Gabba, Republican Rome, p. 5">[[Emilio Gabba]], ''Republican Rome, The Army And the Allies'', p. 5</ref>, sebbene il loro valore militare fosse probabilmente discutibile.
 
Truppe di tutte queste classi avrebbero combattuto insieme sul campo di battaglia, con l'eccezione dei più anziani, ai quali era richiesto di sorvegliare la città<ref name="Livy43"/>.
 
Si tramanda che l'organico dell'esercito sia passato da 3.000 a 4.000 unità nel [[V secolo a.C.]], e quindi da 4.000 a 6.000 effettivi dopo il 400 a.C.<ref name=Boak69 /> Quest'ultimo organico di 6.000 uomini fu poi diviso in 60 ''[[centuria|centurie]]'' di 100 uomini ciascuna<ref name="grantP24">Grant, ''The History of Rome'', p. 24</ref>.
 
La leva del 403&nbsp;a.C. fu la prima a essere richiesta per una campagna che durasse più di una sola stagione<ref>[[Tito Livio|Livio]], ''[[Ab Urbe condita libri]]'', V, 1</ref> e da questo momento in poi tale pratica divenne gradualmente più comune, se non proprio abituale.
 
==La legione manipolare (315&nbsp;a.C. – 107&nbsp;a.C.)==
 
MellaNella prima fase della [[repubblica romana]] l'esercito continuò a evolvere e, sebbene tra i romani vi fosse la tendenza ad attribuire tali cambiamenti a grandi riformatore, è più probabile che i cambiamenti fossero il prodotto si una lenta evoluzione piuttosto che di singole e deliberate politiche di riforma<ref name="grantP54">Grant, ''The History of Rome'', Faber and Faber, 1979 p. 54</ref>. La [[manipolo (storia romana)|formazione manipolare]] fu probabilmente copiata dai nemici [[Sanniti]], a sud di Roma, forse quale conseguenza della sconfitta romana nella [[Seconda guerra sannitica]]<ref>Gary Edward Forsythe, [http://history-world.org/samnite_wars.htm Rome, ''The Samnite Wars''] da ''World History Project'' (history-world.org)</ref><ref>Sekunda, ''Early Roman Armies'', p. 40</ref>
 
===Struttura della legione manipolare ===
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*Il primo tipo, gli '''''[[hastati]]''''', formavano tipicamente la prima linea nello schieramento in battaglia. Ciascun manipolo ''astato'' era formato da 40 unità, con una profondità di tre uomini<ref name="manip">[http://www.strategypage.com/articles/default.asp?target=marius/manipletocohort From Maniple to Cohort], Strategy Page</ref>. Erano fanti corazzati in cuoio, con corazza ed elmetto di ottone adornata con tre piume, alte approssimativamente di 30&nbsp;[[centimetri|cm]], e muniti di [[Scudo (esercito romano)|scudo di legno]] rinforzato in ferro alto 120&nbsp;cm in forma di un rettangolo dal profilo ricurvo e convesso. Erano armati di una spada nota come ''[[gladio]]'' e da due lance da getto note come ''[[pilum|pila]]'': una era il pesante ''pilum'' dell'immaginario popolare mentre l'altra era un affusolato [[giavellotto]]<ref name="polybiusB6">[[Polibio]], ''[[Storie (Polibio)|Storie]]'', VI</ref>.
{| class="toccolours" style="float: leftright; margin-right: 1em; margin-right: 2em; font-size: 85%; background:#c6dbf7; color:black; width:30em; max-width: 40%;" cellspacing="5"
| style="text-align: right;" | "I Romani [...] arruolano abitualmente quattro legioni all'anno, ciascuna formata da quattromila fanti e duecento cavalieri; e quando si profila qualche necessità, essi aumentano il numero dei fanti fino a cinquemila e i cavalieri fino a trecento. Il numero degli alleati, in ciascuna legione, è in numero pari a quello dei cittadini, ma nella cavalleria è tre volte superiore"
|-
| style="text-align: right;" | ''[[Polibio]], ''[[StoriaStorie (Polibio)|Storie]]'', I, 268–70''
|}
 
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*I '''''[[triarii]]''''', che sotituivano tipicamente la terza fila nello schieramanto sul campo di battaglia, erano gli ultimi residui delle truppe di stile [[oplita|oplitico]] nell'[[esercito romano]]. Erano armati e corazzati come i ''principes'', fatta eccezione per la [[picca]], che essi portavano al posto dei due ''[[pilum]]''<ref name="polybiusB6"/>. Un manipolo di triarii maniple era diviso in due formazioni, ciascuna larga 6 unità e profonda 10<ref name="manip"/> A manipular legion typically contained 1,200 ''hastati'', 1,200 ''principes'' and 600 ''triarii''.<ref name="LuttwakP40">[[Edward Luttwak]], ''The Grand Strategy of the Roman Empire'', p. 40</ref>
 
Le tre classi di unità tattiche forse conservavano forse qualche vago parallelo con le divisioni sociali della società romana, ma almeno ufficialmente le tre linee erano basate sull'età e l'eseprienzaesperienza piuttosto che sulle classi sociali. Gli uomini giovani e inesperti servivano tra gli ''hastati'', gli uomini più anziani e con qualche esperienza militare erano impiegati come ''principes'', mentre le truppe dei [[Veterano (storia romana)|veterani]], di età avanzata e con esperienza, rifornivano i ''triarii''.
 
====''Velites'' ed ''equites'' ====
La fanteria pesante dei manipoli era supportata da un certo numero di truppe di fanteria leggera (i ''[[velites]]'') e di cavalleria (''[[equites]]''), tipicamente 300 cavalieri per ciascuna legione manipolare<ref name="santosuossoP18"/>. La cavalleria era arruolata principalmente dalla più facoltosa classe degli [[ordine equestre|equestri]], ma, a volte, contributi addizionali alla cavalleria erano forniti a volte da [[Socii e foederati|socii]] e [[Latini]] della [[penisola italiana]]. Esisteva una classe addizionale di truppe, gli ''[[accensi]]'' (detti anche ''adscripticii'' e, in seguito, ''supernumerarii'') che seguivano l'esercito senza specifici ruoli militari che erano dispiegati dietro i ''triarii''. Il loro ruolo di accompagnatori dell'esercito era soprattutto nel colmare eventuali lacune che potevano verificarsi nei manipoli, ma sembra anche che siano stati occasionalmente impiegati come attendenti degli ufficiali.
 
La fanteria leggera di 1.200 ''[[velites]]''<ref name="santosuossoP18"/> veniva arruolata tra i più giovani<ref name="polybiusB6"/> delle classi sociali inferiori. Consisteva di truppe armate molto alla leggera, senza armature, adatti per questo al compito affidatogli, azioni di schermaglia e di disturbo (c.d. [[Cacciatore (tattica)|cacciatori]]). Erano muniti di una spada e di uno scudo rotondo, il [[clipeo]] (diametro: 3&nbsp;[[piede romano|piedi]]≈90&nbsp;cm), oltre che di diversi giavellotti leggeri, con un'una corta asta in legno di 90&nbsp;cm (3&nbsp;piedi) deldal diametro di un dito, cone una sottile punta metallica di circa 25&nbsp;cm<ref name="polybiusB6"/>. Le loro file erano ingrossate dall'inserimento di fanteria leggera proveniente dagli alleati e da ''[[rorarii]]'' [[Esercito irregolare|irregolari]].
 
===La flotta===
Una piccola flotta aveva già operato, ma a un livello abbastanza basso, dopo la [[seconda guerra sannitica]], ma durante questo periodo fu massicciamente migliorata, espandendola da piccolo strumento destinato primariamente al pattugliamento fluviale e costiero fino a farla divenire una unità pienamente marittima. Dopo un periodo di frenetica costruzione, la flotta crebbe enormemente di taglia fino a 400 navi, sul modello [[cartaginese]]. Una volta completata, poteva ospitare fino a 100.000 tra marinai e truppe imbarcate per la battaglia. La flotta, da allora in poi, diminuì in grandezza, in parte perché un [[Mar mediterraneo|Mediterraneo]] pacificato sotto il dominio romano non richiedeva una grande sorveglianza navale, in parte perché i Romani, in questo periodo, scelsero di far affidamento su navi fornite dalle [[polis]] [[antica Grecia|greche]], la cui popolazione vantava una superiore esperienza marinara<ref name="websterP156">Webster, ''The Roman Imperial Army'', p. 156</ref>.
 
===Proletarizzazione della fanteria (217&nbsp;a.C. – 107&nbsp;a.C.)===
Le esigenze straordinarie richieste dalle [[Guerre puniche]], in aggiunta a una penuria di mano d'opera militare, mise in evidenza la debolezza tattica della legione manipolare, almeno nel breve termine<ref>Smith, ''Service in the Post-Marian Roman Army'', p. 2</ref> Nel 217&nbsp;a.C., Roma fu costretta a soprassedere al consolidato principio secondo cui i suoi soldati dovevano essere sia cittadini che possidenti, così che anche gli schiavi furono forzati al servizio in marina<ref name="santosuossoP10"/>. Attorno al 213&nbsp;a.C., il requisito della proprietà fu ridotto da 11.000 a 4.000 [[Asse (moneta)|assi]]<ref name="santosuossoP10"/>. Siccome è improbabile che i Romani preferissero impiegare schiavi invece che cittadini poveri nei loro eserciti<ref name="Gabba, Republican Rome, p. 5"/>, si deve presumere che, in questa fase, anche i ''proletari'', i cittadini delle classi più povere, dovessero essere stati arruolati a dispetto della mancanza della qualificazione legale. Nel 123&nbsp;BC, il requisito finanziario per prestare servizio fu ancora abbassato, da 4.000 assi fino ad appena 1.500 assi<ref name="gabbaP7">[[Emilio Gabba]], ''Republican Rome, The Army and The Allies'', p. 7</ref> Da questo momento, quindi, è chiaro che molti degli ''proletari'' ex nullatenenti erano stati nominalmente ammessi tra gli ''[[adsidui]]''<ref name="gabbaP7"/>.
 
==Note ==