La grande nebbia: differenze tra le versioni

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Nell'impossibilità di avere un figlio proprio, i coniugi Graham si rivolgono a Jordan, funzionario responsabile per le pratiche di adozione. Messo sull'avviso da alcuni atteggiamenti reticenti del marito, questi, durante una trasferta a [[Los Angeles]], svolge delle indagini su Harry Graham, costretto dalla propria attività commerciale, a soggiornare di frequente nella città. E grande è la sua sorpresa nello scoprire che, col nome di Harrison, egli è sposato a Phyllis Martin, da cui ha avuto un figlio.
 
Messo alle strette, Harry gli narra delle circostanze che lo hanno portato alla [[Poligamia|bigamia]]. A seguito della notizia della [[sterilità]] della moglie Eve, i rapporti tra i due si erano fatti sempre più freddi e circoscritti alla comune attività lavorativa, cui la donna aveva rivolto con determinazione le proprie energie. Nel corso di una gita guidata a [[Hollywood]], alla ricerca di un diversivo alla solitudine nella grande metropoli, Harry aveva conosciuto Phyllis. Durante le trasferte di Harry, la relazione fra i due si era rinsaldata, complice l'estraneità della moglie assorbita dagli affari. Poi, Eve, a seguito della morte del padre si era trasformata. Tornata ad essere affettuosa col marito, come nei primi tempi della loro unione, aveva espresso il desiderio di adottare un figlio, eventualità che in precedenza aveva sempre escluso. Così i due si erano rivolti a Jordan.
 
Di passaggio a Los Angeles, Harry aveva deciso di passare a salutare, per un'ultima volta Phyllis, scoprendo che era incinta di un figlio, concepito una sera in cui, insieme, avevano festeggiato il compleanno dell'uomo. Benché Phyllis, determinata a portare a termine la gravidanza, non avesse avanzato alcuna pretesa, lui, per dare un nome ed una sicurezza al figlio, aveva insistito perché si sposassero.
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==La regia==
 
''La grande nebbia'' è l'unico dei suoi sei film di cui [[Ida Lupino]], una delle poche [[Divismo|dive]] americane ad essere stata dietro la [[macchina da presa]] (una "vera pioniera" secondo la definizione di [[Martin Scorsese]]), è anche [[interprete]]. Fu girato con un [[budget]] molto ridotto, causa la cattiva situazione finanziaria della [[The Filmmakers]], la [[casa produttrice]] fondata nel [[1949]] col secondo marito [[Collier Young]] - [[produttore cinematografico|produttore]] del film e recente sposo dell'altra [[protagonista]], [[Joan Fontaine]] - che aveva dovuto accettare le severe condizioni poste dalla [[RKO Pictures|RKO]]<ref>Renato Venturelli, "Ida Lupino", in "Dizionario dei registi del cinema mondiale", vol.II, Giulio Einaudi editore, Torino, 2005</ref>.
 
Nei suoi film [[Ida Lupino]] metteva in discussione "...il ruolo passivo, puramente decorativo della donna nelle produzioni hollywoodiane." <ref>Martin Scorsese, "Tre ritratti in forma di omaggio. Ida Lupino, John Cassavetes, Glauber Rocha", Cahiers du Cinema, marzo 1996, pubblicato in Martin Scorsese, "Il bello del mio mestiere. Scritti sul cinema", Edizioni minimum fax, Roma, 2002 </ref> In ''La grande nebbia'', come per lo [[stupro]] di "[[La preda della belva]]", la violenza dei genitori in "[[Non abbandonarmi]]", la [[poliomelite]] della protagonista di "[[Never Fear]]", un trauma - nella forma della rivelazione della [[Poligamia|bigamia]] del marito - "...cala all'improvviso sulle protagoniste, <ref>Renato Venturelli, "L'età del noir", Giulio Einaudi editore, Torino, 2007</ref> sconvolgendo "...la loro vita ovattata e borghese...e costringendole ad affrontare dolore e disperazione"<ref>Martin Scorsese, cit., pag.77</ref>.
 
Si trattava di temi decisamente "...senza precedenti nel cinema americano di allora, affrontati con "...chiarezza assoluta... con la stessa mescolanza di precisione e profonda compassione di cui aveva dato prova come attrice"<ref>Martin Scorsese, cit.</ref>.