Critica televisiva: differenze tra le versioni

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'''Critica televisiva''' è il termine che definisce il [[genere letterario]] specifico della [[critica]] concernente lo scrivere o il parlare riguardola programmazione della [[televisione]], con l'espressione sostanziale di una valutazione di merito sulla qualità o il significato - o gli aspetti correlati - delle singole produzioni proposte da questo [[mass medium|medium]].
 
Per molti versi similare alla [[critica cinematografica]], e sorta di fatto con la nascita stessa della televisione, questa forma di critica viene sviluppata essenzialmente su [[quotidiano|giornali quotidiani]] o in [[talk show]] [[radio (mass medium)|radiofonici]] e televisivi, ma anche in [[libri]] specializzati o pubblicazioni periodiche.

A questa attività spesso hanno contribuito e contribuiscono [[scrittori]] e [[saggisti]] di vaglia la cui attività si esplica tendenzialmente su linee che esulano lo specifico televisivo (unodue su tutti, [[Umberto Eco]], autore di una celebre ''[[Fenomenologia di Mike Bongiorno]]'', ritenuto uno dei primi esempi di critica televisiva<ref>Vedi. [http://www.tvblog.it/post/16621/la-storia-della-critica-televisiva-ne-la-coscienza-di-mike ''La coscienza di Mikeìì, di Nanni Delbecchi]</ref>; e [[Giovanni Guareschi]] che, sorta di precursore dei critici televisivi, è stato per quattro anni curatore di una rubrica intitolata ''Telecorrierino delle famiglie'' e ospitata sul settimanale ''[[Oggi (rivista)|Oggi Illustrato]]''<ref>Vedi: [http://affaritaliani.libero.it/entertainment/l_enciclopedia_critica_tv031209.html Affaritaliani.libero.it]</ref>).
 
==Analisi ed estetica==
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Conseguentemente, se si dà credito alle parole di [[Achille Campanile]] - secondo il quale ''"grande critico è colui che trasforma lo spettatore in palcoscenico e lo schermo in un incontro di humour, estro, invenzione"'', chi esercita una buona critica - secondo l'opera di Grasso - ''"è colui che usa il programma televisivo come un attivatore dell'immaginazione e dell'intelligenza, che conosce metodi di analisi, ma non li esplicita, che sa assumere posizioni etiche"'', e, soprattutto, pur sapendo come si costruisce un programma televisivo, non appare in tv salvo cavi sporadici e, comunque, motivati da eccezionalità.<ref name=edt/>
 
Occupandosi di un settore spesso autoreferenziale, la critica televisiva ha contribuito, in [[Italia]] come all'estero<ref>Vedi: [http://www.millecanali.it/tv-tedesca-i-compiti-della-critica/0,1254,57_ART_122436,00.html Tv tedesca, i compiti della critica]</ref>, a creare dei personaggi la cui notorietà è talvolta andata oltre quella di puri e semplici critici (è il caso dell'uomo di cultura [[Beniamino Placido]]), fino a giungere a casi di [[parodia]], come accaduto a [[Claudia Vinciguerra]] (1923-2010) divenuta personaggio televisivo a tutto tondo e, in quanto tale, spesso al centro di ''[[gag]]'' comiche di intrattenitori televisivi.
 
==Studi==