Jakob Wassermann: differenze tra le versioni

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Dopo la fine della guerra esce in due volumi il romanzo ''Christian Wahnschaffe'' (1919), protagonista un rampollo dell'alta borghesia, opera che lo scrittore dedica alla sua nuova compagna, Marta Karlweis Stoss. Con lei nel 1919 va a vivere ad Altausse, in Stiria (dove entra in amicizia con [[Hugo von Hofmannstahl]]), dopo aver lasciato la moglie, che per anni rinviò la separazione, fino al 1926, con continue cause legali e richieste di alimenti. Un riflesso di questa dolorosa esperienza si ha nel romanzo ''Laudin und die Seinen'' (1925). Marta, sua seconda miglie dal 1926, diverrà la sua prima biografa. Accolto nell'Accademia Prussiana delle Arti, tra la fine degli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta Wassermann acquista fama mondiale con diversi romanzi che mostrano una certa inclinazione per il sensazionale.
 
Le opere di Wassermann valgono anche come documeti della loro epoca: influenzato dalla psicoanalisi e dallo stile di Dostoevskij, Wassermann indaga con sottile penetrazione l'animo dei personaggi nelle sue mille sfumature. Convinto di poter promuovere attraverso la letteratura l'affermarsi di un'umanità nuova, Wasserman combatte contro ogni forma di "ignavia del cuore" e per il trionfo della giustizia. Sono questi ideali il nucleo dell'opera più famosa e più riuscita di Wassermann, il [[romanzo]] ''Der Fall Maurizius'' (''[[Il caso Maurizius (romanzo)|Il caso Maurizius]]'', 1928), pubblicato nel [[romanzo1928]] nel quale il sedicenne Etzel Andergast, nella sua esuberanza giovanile, scopre l'errore giudiziario in cui suo padre, procuratore capo, è incorso diciotto anni prima (l'opera viene a lungo ed erroneamente recepita come indiretto riferimento al caso Hau: il giurista che, accusato di omicidio, dopo un processo indiziario venne condannato e rilasciato solo dopo 17 anni in libertà vigilata; pubblicata in un memoriale-bestseller la propria versione dei fatti, Hau si vide revocare la sospensione della pena e si suicidò). Come seguito di questo romanzo, molto liberamente, si possono considerare due opere successive, ''Etzel Andergast'' (1931) e ''Joseph Kerkhovens dritte Existenz'' (uscito postumo nel 1934).
 
Accanto ai romanzi, Wassermann continua a scrivere biografie di successo (''Christoph Columbus'', 1929) e saggi nei quali si interessa anche delle condizioni di vita degli ebrei in ambienti non-ebraici come in ''Mein Weg als Deutscher und Jude'' (1921) e ancora nelle ''Selbstbetrachtungen'' (Autoconsiderazoni) del 1933, l'anno della sua cacciata dall'Accademia Prussiana. Dopo i roghi nazisti del 1933, i suoi libri, pur tra i più letti dell'epoca, vengono messi all'indice (lo stesso ''Joseph Kerkhovens dritte Existenz'' non viene pubblicato da Fischer, ma dall'editore olandese Querido). Per lo scrittore signifca non solo la rovina materiale, ma anche il crollo delle speranze coltivate per tutta una vita: l'anelito a contribuire con la propria opera letteraria alla costruzione di un mondo di pace, privo di tensioni nazionalistiche e di odio razziale. Dopo una luminosa carriera, Wasserman si spegne il 1° gennaio 1934, all'età di 60 anni, per un attacco di cuore, povero e psicologicamente distrutto, ad Altaussee, dove è sepolto.