Venere Rokeby: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 20:
Fino ad ora, la Venere allo specchio di Velazquez e la Maya desnuda di Goya sono gli unici nudi femminili di tutta l'arte spagnola; sembra però che Velazquez abbia dipinto altri due nudi che sono andati persi nel tempo.
 
Il soggetto del quadro è mitologico e sta ad indicare il divino che si cela negli aspetti della vita quotidiana. Il ritratto risale al secondo soggiorno romano (1649-1650) e pare che la Venere fosse un'amante di Velazquez tale Flaminia Triunfi, anch'essa pittrice di 23 anni. In alcuni documenti emersi recentemente si è scoperto che probabilmente la Triunfi oppure una donna romana conosciuta sempre dal pittore, avesse partorito un figlio maschio di nome Antonio De Silva Velàzquez. Il pittore dovendo ritornare in Spagna lasciò il figlio alla custodia di una nutrice che venisse pagata e mantenuta con il vitalizio che Diego diede al suo amico [[Juan de CordobaCórdoba]] ambasciatore spagnolo a Roma. Il tema mitologico della Venere deriva in particolar modo da [[Tintoretto]], da [[Tiziano]] e da [[Rubens]], mentre le forme della dea provengono dalla statuaria classica. Esso raffigura la Venere, sdraiata su un letto, il cui viso viene riflesso in uno specchio tenuto in mano dal piccolo Cupido. Il tema dello specchio è ripreso dai pittori fiamminghi.