Pastore di Erma: differenze tra le versioni

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|titolo=Pastore di Erma
|datazione=120-140 circa
|attribuzione=[[Erma (padre della Chiesa)|Erma]]
|luogo=Roma
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Il '''Pastore di [[Erma (padre della Chiesa)|Erma]]''' è un testo [[paleocristiano]] di [[apocalisse|genere apocalittico]], che
èfu occasionalmente considerato canonico da alcuni dei primi [[padri apostolici]].
 
== Autore, luogo e data di composizione ==
Nasce intorno al 140, probabilmente a [[Roma]] e risponde a un problema della remissione dei peccati post-battesimali. Il ''[[Canone muratoriano]]'' dà notizia del testo e del suo uso ecclesiastico, ma lo pone esplicitamente fuori dal [[canone biblico]], mentre il ''[[Catalogus Claromontanus]]'' lo considera canonico.
Il ''[[Canone muratoriano]]'' afferma che il ''Pastore di Erma'' fu composto da [[Erma (padre della Chiesa)|Erma]], fratello di [[papa Pio I]] (140-154); ma malgrado ciò l'identità dell'autore non è accertata.<ref name="ABD">Graydon F. Snyder, ''The Anchor Bible Dictionary'', volume 3, p. 148. Citato in Kirby, Peter, «The Shepherd of Hermas», ''Early Christian Writings'', 2 febbraio 2006, <http://www.earlychristianwritings.com/shepherd.html>.</ref>
 
Il contenuto del testo riguarda la Chiesa romana, e il testo fu composto a [[Roma]].<ref name="ABD" />
 
Quanto alla data di composizione, va notato che varie parti del testo ebbero origine in periodi differenti. Le Visioni I-IV furono scritte in un'epoca in cui i cristiani erano minacciati di persecuzione, forse sotto l'imperatore [[Traiano]] (è possibile che il Clemente che si nomina nel testo fosse [[Clemente di Roma]]). Visioni V - Similitudine VIII e Similitudine X sono successive, forse scritte dallo stesso autore della sezione precedente, e prescrivono le penitenze per i cristiani che avevano dubitato durante il periodo di persecuzione. La Similitudine IX, infine, fu scritta per ricucire insieme il testo e per minacciare coloro che avevano ceduto alla persecuzione abbandonando la fede; quest'ultima fase compositiva risale ad un periodo sufficientemente precedente a [[Ireneo di Lione]] (che scrive attorno al 175), probabilmente nel 140.<ref name="ABD" />
 
== Contenuto ==
 
Nasce intorno al 140, probabilmente a [[Roma]] e risponde a un problema della remissione dei peccati post-battesimali. Il ''[[Canone muratoriano]]'' dà notizia del testo e del suo uso ecclesiastico, ma lo pone esplicitamente fuori dal [[canone biblico]], mentre il ''[[Catalogus Claromontanus]]'' lo considera canonico.
 
È uno scritto ibrido: presenta cinque visioni alle quali seguono dodici precetti e dieci similitudini o parabole (alla sobrietà della parabola evangelica contrappone troppi simboli, dettagli, linguaggi oscuri).
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Gli spunti di riflessione cristologica non sono minimamente coerenti tra loro: a volte Cristo è presentato in figura angelica, altre volte è Figlio di Dio, distinto da Gesù uomo, altre viene assimilato allo Spirito Santo. Risulta invece assente la cristologia di tipo Logos, forse perché ritenuta eretica dall'autore.
 
== Note ==
L'opera è senza dubbio il risultato della rielaborazione e della fusione di scritti anteriori.
<references/>
 
==Voci correlate==