Ercole e l'idra: differenze tra le versioni

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Le due tavolette degli Uffizi potrebbero essere state due bozzetti o copie delle tele (Ettlinger) o opere da sé stanti, eseguite magari per i Medici, da mettere in relazione con il [[Ercole e Anteo (Antonio del Pollaiolo Bargello)|bronzetto di analogo soggetto]] al [[Bargello]] commissionato da Lorenzo verso il 1475.
 
In quest'opera si leggono infussiinflussi dell'[[Accademia neoplatonica]] legati alla rilettura dei miti classici in chiave filosofica cristiana e al mito della rievocazione dell'antico come testimonianza di un'armonia estetica perduta.
 
Le due tavolette sono ricordate per la prima volta nel [[1609]] in un inventario di casa [[Gondi]] a Firenze, unite come in un [[dittico]] a libro. Non è detto che questa sistemazione fosse originaria, anche per la diversa linea d'orizzonte delle due scene, ma sicuramente le opere erano destinate a una visione ravvicinata, per le piccole dimensioni e la ricchezza di dettagli minuti. Forse fecero parte della decorazione di uno [[studiolo]] privato.