Mastro Adamo: differenze tra le versioni

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Dante lo incontra nella bolgia dei falsari, affetto dall'[[idropisia]] che gli deforma il corpo gonfiandogli la pancia a dismisura. Quando il dannato si presenta egli ricorda come visse nel [[Casentino]] presso [[Romena]], dove i [[Conti Guidi]] ([[Guido II di Romena|Guido]], [[Alessandro di Romena|Alessandro]] e [[Aghinolfo di Romena|Aghinolfo]]) lo spinsero a falsificare la moneta fiorentina, togliendo tre carati d'[[oro]] (da ventiquattro) su ciascuna moneta e sostituendoli con metalli vili.
 
Da questi elementi alcuni studiosi hanno rintracciato documenti di un certo Maestro Adamo inglese, forse già stabilitosi a [[Brescia]] (secondo i commenatori antichi della ''Commedia'') e documentato a [[Bologna]] nel [[1270]], dove forse si trovava per studio (infattoinfatti l'appellativo ''Maestro'' presupponeva un titolo accademico). Nel [[1277]] veniva descritto come ''familiare comitum de Romena''.
 
Una volta catturato dalla signoria fiorentina venne arso vivo per il suo reato nel [[1281]]. Gli storici mettono in dubbio l'ipotesi, per altro suggestiva, che il fatto abbia dato il nome al paesino [[Omomorto]], nel [[Casentino]], che è un toponimo usato anche in altri luoghi dell'appennino Tosco-emiliano.