Pleiadi (torpediniera): differenze tra le versioni

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All’ingresso dell’[[Italia]] nella [[seconda guerra mondiale]] la ''Pleiadi'' faceva parte della XIV Squadriglia Torpediniere di [[base]] a [[Messina]], che formava insieme alle gemelle [[Partenope (torpediniera)|''Partenope'']], [[Pallade (torpediniera 1938)|''Pallade'']] e [[Polluce (torpediniera 1938)|''Polluce'']]. Comandava l’unità il [[tenente di vascello]] Carlo Borrello<ref name="KR 40-43">http://books.google.it/books?id=Eruxknyq7jwC&pg=PA26&lpg=PA26&dq=torpediniera+pleiadi&source=bl&ots=QZh2Fk_TT3&sig=vvgwj5eARxy5ZZBjpdhcNmIJP4k&hl=it&ei=CQviTaqiKsvLswba0oXtBQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=8&ved=0CEgQ6AEwBw#v=onepage&q=torpediniera%20pleiadi&f=false</ref>.
 
Il 16 giugno 1940 la ''Pleiadi'' ricevette la [[bandiera#cerimoniale#bandiera di guerra|bandiera di combattimento]] a [[Crotone]], offerta dalla locale [[Lega Navale]] (nel corso delle sue missioni la nave fu a Crotone anche il 13 settembre ed il 5, 14 e 20 ottobre dello stesso anno)<ref name="KR 40-43"/>.
 
Nel primo periodo del conflitto la nave fu impiegata prevalentemente in compiti di scorta [[convoglio navale|convogli]] e vigilanza antisommergibile nel [[Tirreno]] meridionale e nello [[Ionio]]<ref name="trentoincina">http://www.trentoincina.it/dbunita2.php?short_name=Pleiadi</ref>. Successivamente operò in missioni di scorta anche verso l’Africa settentrionale.
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Il 14 aprile 1941 lasciò [[Napoli]] per scortare a [[Tripoli]], insieme ai cacciatorpediniere [[Grecale (cacciatorpediniere)|''Grecale'']], [[Geniere (cacciatorpediniere 1939)|''Geniere'']], [[Aviere (cacciatorpediniere)|''Aviere'']] e [[Camicia Nera (cacciatorpediniere)|''Camicia Nera'']], i [[piroscafo|piroscafi]] ''Alicante'', ''Santa Fe'', ''Maritza'' e ''Procida''; dopo una sosta a [[Palermo]] durata dal 17 alle otto di [[mattina]] del 18 aprile per evitare l’[[attacco]] da parte di navi inglesi, il convoglio proseguì per il [[porto]] [[Libia|libico]] ove giunse il 20<ref>http://www.naval-history.net/xDKWW2-4104-31APR02.htm</ref>.
 
Alle 20.30 del 12 maggio la ''Pleiadi'', di scorta al piroscafo ''Bosforo'', diede la caccia con [[bomba di profondità|bombe di profondità]] ad un [[sommergibile]] al largo di Tripoli: in quest’azionequest’[[azione]] potrebbe essere stato affondato il sommergibile britannico ''Undaunted'', che potrebbe tuttavia (più probabilmente) anche essere saltato su [[mina navale|mine]] od essere stato affondato dalla torpediniera [[Pegaso (torpediniera 1938)|''Pegaso'']]<ref>http://www.naval-history.net/xDKWW2-4105-32MAY01.htm</ref><ref>http://www.uboat.net/allies/warships/ship/4222.html</ref><ref>http://worldwar2daybyday.blogspot.com/2011/05/day-620-may-12-1941.html</ref>.
 
Dal 15 al 19 maggio la torpediniera scortò da Tripoli a [[Bengasi]] il piroscafo ''Silvio Scaroni'', che durante la [[navigazione]] venne anche infruttuosamente attaccato dal sommergibile HMS ''Unbeaten'' nel [[punto]] 32°46’ N e 14°06’ E (al largo di [[Tagiura]])<ref name="nh1">http://www.naval-history.net/xDKWW2-4105-32MAY02.htm</ref>.
 
[[File:RN Pleiadi.jpg|thumb|left|300px|La ''Pleiadi'' in fiamme, il 31 maggio 1941, viene rimorchiata nell’avamporto di Tripoli]]
 
Il 31 maggio 1941 la Pleiadi era all’ormeggio nel porto di Tripoli (dov’era arrivata da poco) quando, verso mezzogiorno, un idrovolante da ricognizione italiano CANT Z. 501, guastatosi (altre fonti parlano invece di un’errata manovra), si schiantò sul ponte di poppa della nave ed esplose: a bordo della torpediniera si sviluppò un furioso incendio, che risultò presto indomabile; per evitare ulteriori danni ad altre navi (qualora gli incendi avessero raggiunto i depositi munizioni provocandone l’esplosione) la Pleiadi venne rimorchiata fuori del porto, dove si cercò di portarla ad incagliare, ma alcune ore più tardi affondò lasciando affiorare le sovrastrutture centrali e prodiere<ref name="trentoincina"/><ref name="nh1"/><ref name="scmncamogli">http://www.scmncamogli.org/oldsite/solimano/nsoli_nar.htm</ref>. Le sovrastrutture andarono pressoché distrutte, mentre lo scafo ebbe seri danni a causa dell’incendio<ref name="nh1"/><ref name="scmncamogli"/>.