Mito dei cacciatori: differenze tra le versioni
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Ma il cacciatore e l'agricoltore primitivo non hanno ancora gli strumenti per capire queste leggi e allora il [[pensiero mitico]] offre un suo ordine al mondo.
Le mandrie torneranno ogni anno e all'inverno sempre succederà la primavera,
L'uomo ha sempre cacciato e per un lungo periodo, per tutti i popoli della terra, la caccia fu l'attività che determinava la loro sopravvivenza, ed è certo per questo che gran parte della mitologia umana ha per scenario l'ambiente del cacciatore primitivo.
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Costoro dovevano lottare per vivere, dimorare lontano dagli altri uomini, spesso nascosti nelle selve o sui monti, dovevano, cioè, vivere "''come lupi''" e potevano contare sulla protezione di Zeus e di [[Apollo]], ma di [[Zeus Lucoreio]] e di [[Apollo Liceo]], protettore dei '''lupi'''.
Le [[popolazioni italiche]] degli [[Irpini]] e dei[[ Sanniti]] devono essere collocate nella prima categoria indicata da Eliade,
Frequente il caso appartenente alla terza categoria che attribuiva il nome di lupi ai giovani che iniziavano la guerra. Durante questo periodo i giovani dovevano dimostrare di essere degni di diventare guerrieri, superando le prove di coraggio, vivere lontano dalle comunità e agggirarsi da soli o in gruppi nelle selve, finchè non erano giudicati degni di entrare a far parte della classe dei guerriri.
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L'origine della leggenda di Romolo e Remo appartiene alla seconda categoria indicata da Eliade, infatti, venivano chiamati fuorilegge i profughi in cerca di un asilo.
in questo caso l'essere chiamati '''lupi''' non era un titolo di merito
Romolo e Remo erano in questo caso i ''figli di una lupa''
In una prima fase della loro religione, i Romani consideravano sacro il bosco, il'' lucos'', la dimora del lupo e a metà febbraio festeggiavano i ''Lupercali'', la festa del Dio [[Faunus]], il Dio delle selve.
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