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Inoltre, il tetto di emissioni totali per il terzo periodo di scambio prevede nel [[2020]] una riduzione dei gas serra nei settori di riferimento pari al 21% dei valori del [[2005]]. Il sistema è stato recentemente esteso alle compagnie aeree, ma tale novità entrerà in vigore solo a partire dal 2012. <ref>[http://www.nytimes.com/2008/10/25/business/worldbusiness/25emissions.html?scp=3&sq=airlines%20emissions&st=cse Europe Forcing Airlines to Buy Emissions Permits], The New York Times, October 24, 2008</ref><ref name="EC 2007">[http://europa.eu/press_room/presspacks/energy/comm2007_02_en.pdf Limiting global climate change to 2 degrees Celsius - The way ahead for 2020 and beyond], Communication from the Commission to the Council, the European Parliament, the European Economic and Social Committee and the Committee of the Regions, Brussels, 10 October 2007.</ref>
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La prima fase del sistema, nella mente dei suoi promulgatori, doveva operare indipendentemente dai trattati internazionali sul clima come la precedente [[Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici]] (UNFCCC, 1992), o il [[Protocollo di Kyoto]] stabilito sulla base di quest'ultima: quando nel [[16 febbraio]] [[2005]] il Protocollo di Kyoto entrò in vigore, la prima fase del sistema di scambio europeo era già operativa. Successivamente, la [[UE]] accettò di integrare i meccanismi flessibili del Protocollo all'interno del proprio sistema: la "direttiva di collegamento" permette agli operatori di utilizzare un certo ammontare dei certificati emessi sotto i meccanismi flessibili di Kyoto per coprire le proprie emissioni.
The Kyoto flexible mechanisms are:
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