Leader di partito: differenze tra le versioni

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In certi paesi, tra cui quelli anglosassoni e quelli scandinavi, il ruolo di leader del partito coincide con quello di leader del suo [[gruppo parlamentare]] (della [[camera bassa]], se il [[parlamento]] è [[bicameralismo|bicamerale]]), tanto che, spesso, viene eletto da quest'ultimo. Altrove, invece, il gruppo parlamentare ha un proprio leader (''capogruppo'' o ''presidente'') distinto dal leader del partito. Dove non è eletto dal gruppo parlamentare, il leader è di norma eletto da organi assembleari del partito, come il [[congresso]], il [[comitato centrale]] o altri analoghi; talvolta è eletto direttamente dagli iscritti.
 
Accanto ai leader ora ricordati nei partiti possono esserci ''leader informali'' che, pur non ricoprendo cariche ufficiali, hanno talvolta poteri effettivi superiori a quelli di coloro che ricoprono tali cariche (in Italia c'è l'esempio di Pierferdinando Casini). Anche i leader delle [[corrente politica|correnti]] interne al partito sono spesso informali e possono avere, di fatto, un ruolo molto rilevante nella direzione del partito.
 
Anche le coalizioni di partiti possono avere un proprio leader; questo è, di solito, il leader del partito più importante della coalizione; se così non è, può trovarsi in posizione di debolezza nei confronti dei leader dei partiti coalizzati.