Al-Malik al-Kamil: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Figlio del
Nel [[1218]] al-Malik al-Kāmil guidò la difesa dei musulmani nel corso dell'assedio crociato di [[Assedio di Damietta|Damietta]] condotto nel corso della [[Quinta Crociata]], e un anno dopo divenne sultano alla morte di suo padre. Nel [[1219]] fu quasi detronizzato da una cospirazione ordita dai [[Copti|Copti egiziani]] e costretto a riparare in [[Yemen]] fin quando suo fratello [[al-Malik al-Mu'azzam Musa|al-Muʿaẓẓam]], [[Wali|governatore]] di [[Damasco]], non riuscì a vanificare il complotto.
al-Malik al-Kāmil avanzò varie richieste di accomodamento pacifico ai Crociati ma tutti furono sdegnosamente respinte a causa dell'improvvida opposizione del [[Legato pontificio]] [[Pelagio Galvani|Pelagio]]. Egli offrì di restituire Gerusalemme ai crociati e che le sue mura (che suo fratello aveva demolito ai primi dell'anno) fossero ricostruite, nonché di restituire la [[Vera Croce]] (che tuttavia si dubita egli avesse nella propria disponibilità).
Famoso l'incontro con [[Francesco d'Assisi]], che si recò in [[Terra Santa]] nel corso della Crociata e che avrebbe cercato di convertire lo stesso Sultano, ricevendone tuttavia un cortese diniego accompagnato da vari doni, essendo stato comunque considerato dal Sultano un "sant'uomo" per i suoi intenti di metter fine al versamento di sangue in atto.
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