Serge Latouche: differenze tra le versioni

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Latouche è uno dei critici più acuti della ideologia [[universalismo|universalista]] dalle connotazioni [[utilitarismo|utilitariste]]: rifacendosi anche alle concezioni di [[Marcel Mauss]] e di [[Ivan Illich]], rivendica la liberazione della società occidentale dalla dimensione universale economicista.
A coloro che nel mondo contemporaneo mettono in discussione la prospettiva universalista, cioè la pretesa della civiltà occidentale di imporre a tutto il mondo una serie di valori considerati validi per tutto il genere umano si obietta d'altra parte che criticando l’universalismo, si può finire nel [[relativismo]] e nel particolarismo. Non è stato forse il particolarismo, inteso come l'esaltazione delle culture particolari quello che spesso ha generato divisioni e lotte in nome di una ristretta, egoistica, visione della propria [[Identità (scienze sociali)|identità]]?
 
Latouche ribalta questa accusa addossandola proprio all'universalismo che non è altro che una creazione ideologica occidentale, di un occidente che in nome della propria identità, dell'identità della ''tribù occidentale'', come dice Rino Genovese<ref>''La tribù occidentale. Per una nuova teoria critica (1995)'', Feltrinelli</ref>, pretende d'imporre un [[imperialismo]] [[cultura]]le al resto del mondo.