Perfettismo: differenze tra le versioni

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Il '''perfettismo''' è «quel sistema che crede possibile il perfetto nelle cose umane.» <ref>Cfr. A. Rosmini, Filosofia della politica, Rusconi, Milano</ref> <ref>Il termine non va confuso con quello di ''perfezionismo'' che in psichiatria è considerato un sintomo di un [[disturbo ossessivo-compulsivo di personalità]].</ref>
 
Alle teorie perfettiste si contrappongono quelle antiperfettiste ed entrambe sottindendono due contrastanti concezioni della vita e del mondo, due visioni della politica, dell'economia e persino due contrastantidiverse teologie.
 
==Perfettismo e politica==
Appare a questo punto evidente come siaSia la concezione perfettista che il rifiuto del perfettismo sfocisfocia nel problema politico prima ancora che etico.
 
Nella storia della filosofia traspare la convinzione che l'uomo che possieda il potere politico possa arrivare alla conoscenza del vero assoluto e al conseguimento del sommo bene:
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Insita in una certa concezione religiosa è l'idea della finale salvezza perfetta: l'umanità marcia verso la Terra Promessa dove l'uomo si riscatta dalla sua naturale imperfezione. <ref>G.Duby, ''Dialogues'', 1980, pp.148-150</ref>
 
Nell'ambito specifico della visione creazionista e dell'ontologia cristiana Rosmini valuta positivamente la limitatezza umana che rende ogni creatura finita singolarmente distinta e diversa da tutte le altre e impedisce l'idea che l'uomo finito possa identificarsi con il Dio infinito. La creazione limitante non vuol dire che ne consegua un uomo che non è ciò che avrebbe potuto essere «l'essere con le sue limitazioni non comporta che l'ente finito sia imperfetto, anzi è questa la sua perfezione in quanto finito: come tale, non gli manca niente; non ha è non è solo quello che non gli è dovuto e se l'avesse cesserebbe di essere l'essere che è» (M. F. Sciacca, Ontologia triadica e trinitaria, l'Epos, Palermo, p. 52). Nell'ambito cioé della sua materialità finita l'uomo, tramite la Grazia divina, è dunque detentore di una perfezione relativa che lo contrappone alla perfezione assoluta di Dio ma che nello stesso tempo gli consente la perfettibilità, la capacità tramite l'intelligenza e la libera volontà del miglioramento della propria natura avendo a modello una perfezione divina «che può essere imitata, sebbene non appieno asseguita» <ref>A. Rosmini, ''Filosofia della politica''</ref>.
 
==Perfettismo e perfettibilità==
Nella definizione rosminiana compare la critica nei confronti di coloro che non vogliono riconoscere la debolezza e l'innata finitudine umana quando aggiunge che la convinzione perfettista, «che sacrifica i beni presenti all'immaginata futura perfezione, è un difetto dell'ignoranza. Egli consiste in un baldanzoso pregiudizio, per il quale si giudica dell'umana natura troppo favorevolmente, e si giudica sopra una pura ipotesi, sopra un postulato che non si può concedere, e con mancanza assoluta di riflessione sopra i limiti delle cose» <ref>A.Rosmini, ''Op.cit.'' ''ibidem''</ref>
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Perciò perfettisti e antiperfettisti si esprimono «a favore dell'idea e della pratica di perfettibilità dei comportamenti umani».<ref> D. Antiseri, ''Antonio Rosmini. Una pietra miliare nella storia del cattolicesimo italiano'' in Aa. Vv. , ''Grandi liberali'', a cura di E. Di Nuoscio e R. Modugno Crocetta, Rubbettino, Soveria Mannelli 2002, pp. 11-17 </ref>. Quindi «la critica al perfettismo non è un rifiutare i miglioramenti della società, non è un chiudersi nel già esistente, non è avversione per il nuovo. In realtà, è un porsi un problema del miglioramento della società in termini non astratti» <ref>M. Baldini, ''Il liberalismo, Dio e il mercato'', Armando Editore, Roma 2001, p. 29</ref>
 
 
 
===Perfettismo e concezione del tempo===