Equazioni di Maxwell: differenze tra le versioni

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==Cenni storici==
Le equazioni appaiono per la prima volta al completo ed in forma differenziale nel testo "''A Treatise on Electricity and Magnetism''", pubblicato da [[James Clerk Maxwell]] nel [[1873]], mentre la notazione moderna più comune fu sviluppata da [[Oliver Heaviside]]. La formulazione delle equazioni di Maxwell ha definito in modo completo il legame tra [[campo elettrico]] E e [[campo magnetico]] H: nelle condizioni stazionarie che storicamente furono e spesso anche didatticamente sono affrontate per prime appaiono come '''[[campo#(fisica)|campi]]''' diversi,; mentregià daFaraday questoosservò momentoun'influenza sonomagnetica consideratesul campo elettrico; con l'ultima aggiunta di Maxwell dell'influenza elettrica nel campo magnetico attraverso l'introduzione della [[corrente di spostamento]] si arriva ad un'influenza reciproca e in questa nuova sintesi i due enti vengono finalmente considerati a tutti gli effetti '''manifestazioni''' diverse di un unico campo.<ref>{{Cita|Mencuccini, Silvestrini|Pag. 351|mencuccini}}</ref> Esse costituiscono perciò il primo nucleo della [[teoria della grande unificazione|unificazione]] delle [[interazione fondamentale|interazioni fondamentali]] in fisica, unificando definitivamente [[elettricità]] e [[magnetismo]].
 
La loro importanza non si esaurisce però sul piano storico nel loro carattere ''sintetico'': esse hanno anche un carattere ''predittivo'' che aprì alla previsione delle [[onde elettromagnetiche]], prima sconosciute, del cui studio sarà pioniere [[Augusto Righi|Righi]] e che porteranno alla scoperta di [[Guglielmo Marconi|Marconi]].