Aldo Aimi: differenze tra le versioni

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{{SW|calciatori italiani}}
{{Sportivo
|Nome = Aldo Aimi
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|Peso =
|Disciplina = Calcio
|Ruolo = [[Terzino\ala]-[[Ala (calcio)|Ala]]
|TermineCarriera = 1933
|GiovaniliAnni =
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|GiornoMeseNascita = 19 luglio
|AnnoNascita = 1906
|LuogoMorte = modenaModena
|GiornoMeseMorte =
|AnnoMorte = 1980
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Realizzò 8 gol nel campionato 1929-1930, alcuni dei quali portarono alla vittoria della squadra. Tra questi vanno ricordati la rete segnata il 22 dicembre 1929, quando realizzò il gol decisivo nella vittoria in trasferta contro la Triestina per 1-0, la seconda rete in Modena-Juventus (2-1) del 20 aprile 1930 e la seconda rete in Modena-Ambrosiana (2-0) del 6 luglio 1930<ref>{{en}} [http://www.rsssf.com/tablesi/ital30.html Italy 1929-1930] Rsssf.com</ref>. A fine stagione, la prima dell'allora appena costituita Serie A, la squadra si piazzò al dodicesimo posto.
 
È un ex calciatore classe 1906
Aimi trascorse i primi anni della sua vita serenamente in famiglia. Il padre Enrico, (medico molto conosciuto e benefattore) la madre Bianca Pedersoli e il fratello Mario.
cresciuto come tanti canarini alla scuola di Anteo Tirabassi (famoso massaggiatore del Modena che aveva anche il compito di preparare i ''PULCINI'' da lanciare poi in prima squadra nel momento opportuno)
Aimi era un giocatore instintivo ed esuberante, basso di statura, possedeva un'agilità e una velocità straordinarie. in ogni partita faceva sentire il peso del suo costante rendimento perché spaziava a tutto campo giocando alla maniera forte dal primo all'ultimo minuto. Spesso era proprio lui, Aimi, a risolvere le partite segnando gol impossibili. entra in prima squadra nella stagione 1927\1928.
 
Ancora ventenne parte titolare nel ruolo di terzino destro ed in quel campionato gioca ben 22 partite contribuendo in maniera assolutamente decisiva al quinto posto finale conquistato dai canarini.
 
Aimi debuttò il 9 ottobre 1927 contro il bologna ed il risultato fu di 1 a 1. Nel campionato successivo Aimi diventato attaccante nel ruolo di ala destra giocò 7 partite e segnò 2 reti.
 
Nel 1929 ha inizio il campionato a girone unico e le partite diventano 34. Aimi ne disputò 26 e con 10 gol all'attivo sarà il capocannoniere del Modena e si confermerà una delle ali più insidiose del momento in serie A.
 
A suo merito si deve dire che, non esistendo allora giocatori in panchina, Aimi, diventato il ''JOLLY'' della squadra era sempre pronto a rimpiazzare il giocatore infortunato ed all'occasione anche il portiere. Il calcio per lui era una grande e straordinaria passione. Nella stagione calcistica 1930\1931 il Modena FC schierò ben 9 giocatori modenesi su 11 della squadra e Aimi, ancora al destra giocò 18 partite realizzando prestazioni eccellenti. Ancora una ventina di presenze nel campionato 1931\1932 ove, nell'ultima partita ritornò nuovamente al posto di Duilio Setti.
Aldo Aimi merita di essere ricordato per aver sempre dato tutto se stesso alla squadra e per aver portato alla storia del Modena una fiammata di entusiasmo goliardico con quella sua aria di eterno ragazzo sempre pronto allo scherzo.
Infatti Aimi oltre ad essere ''JOLLY'' in campo lo era anche quando si trattava di combinare ragazzate, a proposito delle quali vale la pena di raccontare alcuni episodi.
Si diceva che il taciturno Dugoni sorridesse soltanto quando si trovava in compagnia di Aimi, il quale una ne faceva e una ne pensava come ad esempio successe un giorno d'estate nel 1931.
c'era molto caldo e si usava rinfrescare la città con uno sferragliante tram ad innaffiatrice. Nel momento in cui la ''DAQUADORA'' passava per Via Emilia centro, Aimi saltò sul tram e non visto dal manovratore azionò il getto d'acqua che andò a colpire tutti coloro della ''MODENA BENE''di quei tempi, che erano seduti al caffè nazionale.
qualcuno lo riconobbe come l'autore della gogliardata ed alcuni giorni dopo l'ala canarina andando a prendere la sua rossa speider parcheggiata nei paraggi del Teatro Storchi
la trovò ''appesa'' ad un platano di viale Fabrizi. Così ai erano vendicati gli innaffiati del portico del collegio. Poi ancora. In quegli anni il tram dopo aver percorso Via Saragozza e via Canalino sostava in via San Carlo dove adesso c'è la banca popolare. Aimi alla testa di un gruppo di fedelissimi amici un giorno riuscirono a collegare tra loro i tavolini che si trovavano sotto il portico del collegio, li agganciarono al tram che li trascinò fino in via farini tra le risate dei presenti, mentre Aimi e gli altri erano già lontani. Aimi che giocò anche nel Livorno durante il servizio militare chiuse la sua carriera da calciatore titolare del modena giocando nel campionato 1932\1933 4 partite. L'ultima sua prestazione tra i canarini lo vide in campo a Pola dove giocò terzino in coppia con il giovane Pincelli. Era la seconda domenica del giugno 1939. Così come aveva esordito in prima squadra da terzino giocò anche la sua partita d'addio con quella maglia giallo blu da lui tanto amata ed indossata 95 volte.
All'eta di 75 anni nel 1980 si spense uno dei pionieri del calcio modenese. Il suo nome resterà legato ad uno dei periodi più brillanti e coraggiosi nella storia del Modena FC
 
==Note==