Enrico del Vasto: differenze tra le versioni

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==Biografia==
'''Enrico del Vasto''', membro dei [[Del Vasto]] di discendenza [[Aleramici|aleramica]], era fratello minore di [[Adelaide del Vasto]] e figlio di [[Manfredo I di Saluzzo|Manfredo del Vasto]], [[Marchesato di Saluzzo|marchese di Saluzzo]]. Scese in [[Sicilia]] con i suoi conterranei della [[Marca Aleramica]], per aiutare il [[conte Ruggero]], marito di sua sorella, nelle ultime fasi della guerra contro gli arabi. Rimase in Sicilia e sposò Flandina, vedova di Ugone di Circea, I conte di Paternò, e figlia di Ruggero e di [[Giuditta d'Evreux]]. Ricevette così da Ruggero in feudo le contee di Butera e di Paternò. Ebbe un figlio, [[Simone del Vasto]], o Simone di Butera, che fu conte di Policastro e signore di Paternò.
 
Scese in [[Sicilia]] dai grandi possedimenti paterni tra [[Piemonte]] e [[Liguria]], con molti suoi conterranei della [[Marca Aleramica]], per aiutare il condottiero [[Normanni|normanno]] [[conte Ruggero|Ruggero]] nelle ultime fasi della guerra contro gli arabi per [[Storia della Sicilia normanna|la conquista dell'isola]]. Questa gente ''aleramica'' al seguito di Enrico costituì la prima ondata immigratoria di ''[[Lombardi di Sicilia|lombardi]]'' (piemontesi, liguri, lombardi) <ref>Vincenzo D'Alessandro, ''Servi e liberi'' in ''Uomo e ambiente nel Mezzogiorno normanno-svevo'', Edizioni Dedalo, Bari 1989, p. 312. </ref>che ripopolarono alcuni centri della Sicilia occidentale e orientale tra l'[[XI secolo|XI]] e il [[XIII secolo]].
 
I normanni incoraggiarono infatti una decisa politica d'immigrazione della loro ''gentes'', [[francese]] e dell'[[Italia settentrionale]], anche con la concessione di privilegi. L'obiettivo era quello di rafforzare il "ceppo franco-latino" che in Sicilia e in Calabria era minoranza rispetto ai più numerosi [[Bizantini|greci]], [[ebrei]] e [[Saraceni|arabo-saraceni]] <ref>''«Ruggero I veniva insediando gli immigrati in una zona della Sicilia gravitante intorno all'Etna, zona che stava a cavaliere tra l'area occidentale abitata da Arabi e quella orientale popolata da Greco-Bizantini. Era suo interesse legare alla dinastia e ai conquistatori franco-normanni l'affine elemento italico, in cui primeggiavano i del Vasto, e fare di questi elementi etnici di origine latino-germanica un contrappeso agli altri due elementi, l'arabo e il greco, esistenti nell'isola»''. E. Pontieri da ''Adelasia del Vasto'', ''ad vocem'', Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani. </ref>.
 
In Sicilia scesero anche tre sorelle di Enrico. [[Adelaide del Vasto|Adelaide]], la più celebre, sposò il gran [[conte Ruggero]]; le altre due sorelle, i figli illegittimi di Ruggero, [[Giordano d'Altavilla|Giordano]] e [[Goffredo di Ragusa|Goffredo]].
 
Enrico sposò Flandina, anche lei figlia di Ruggero ma nata dal matrimonio con [[Giuditta d'Evreux]]. Flandina era vedova di Ugone di Circea, I conte di Paternò, e così Enrico ricevette in feudo le contee di [[Butera]] e di [[Paternò]].
 
Enrico e Flandina ebbero due figli, Simone e Matilde. [[Simone del Vasto]] (o Simone d'Altavilla, o Simone di Butera) fu conte di Policastro e signore di Paternò. Alla morte del padre, Simone prese il suo posto come capo degli aleramici e dei lombardi di Sicilia.
 
==Note==
<references />
 
==Voci correlate==
* [[Storia della Sicilia normanna]]
 
==Bibliografia==