Lingua primigenia: differenze tra le versioni

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Dato il carattere estremamente speculativo di ricerche che affondano così addietro nel tempo, la [[Société de linguistique de Paris]] pose, nel proprio atto costitutivo ([[1866]]) il veto a tutte le ricerche "glottogoniche" (tale è il nome delle ricerche tese a ricostruire la genesi finale di tutte le lingue)<ref>Banfi-Grandi 2008: 17. Si veda anche il paragrafo "L'ipotesi monogenetica", ivi, pp. 20 ss.</ref>.
 
I sostenitori della [[monogenesi linguistica]] hanno formulato teorie secondo le quali una lingua originaria sarebbe stata parlata più o meno tra i 50 e 100.000 anni fa, il periodo ipotizzato dall'[[archeogenetica]] a causa della separazione [[filogenetica]] degli antenati di tutti gli uomini oggi esistenti. <!-- Ad ogni modo, non esiste nessuna garanzia che il protomondiale non sia più giovane (o più antico) rispetto a quanto è stato stabilito, a causa di ciò fare della filogenetica non è appropriato per datare il linguaggio. (??? Non si capisce cosa voglia dire questa frase-->
 
In uno scenario del genere, questa protolingua si sarebbe diffusa a partire da una piccola popolazione ad altre popolazioni a seguito della loro separazione. Va notato inoltre che essa non sarebbe necessariamente il primo linguaggio parlato in assoluto, ma solamente il più recente e comune antenato di tutte le lingue conosciute oggi, e potrebbe avere già avuto dietro di sé una lunga evoluzione, e addirittura potrebbe esser esistito insieme ad altre lingue di cui non è sopravvissuta alcuna traccia nei tempi storici. Per esempio, si discute se gli [[homo neanderthalensis|uomini di Neanderthal]] avessero la facoltà di parlare. Se ciò fosse vero, la loro lingua in tutta probabilità non sarebbe potuta derivare dalla protolingua mondiale di cui si sta parlando. Inoltre, se avessero avuto un linguaggio, ciò porterebbe argomenti a favore della tesi dell'esistenza di una lingua originaria (pur non permettendo di avanzare ipotesi a proposito della sua forma), perché comporterebbe che l'[[origine della lingua]] sia antecedente alla separazione filogenetica umana.
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Attingendo all'opera di [[Vladislav Illich-Svitych]], il linguista americano [[Joseph Greenberg]] sostenne che parentele a lunga distanza possono essere dimostrate concentrandosi sull'approccio controverso che chiamò "la [[comparazione lessicale di massa]]". Le lingue sono comparate con l'uso di un insieme limitato di parole (includendo parole funzionali e [[affisso|affissi]]) semplicemente facendo affidamento sulle [[parole imparentate|parole affini per origine]]. Usò questo metodo per stabilire una classificazione delle [[lingue africane]]. Il suo lavoro ha suscitato un profondo interesse anche al di fuori della comunità [[linguistica]]. Ed è un argomento ancora molto dibattuto.
 
[[Sergei Starostin]] [http://starling.rinet.ru/cgi-bin/bdescr.cgi?root=config&morpho=0&basename=%5Cdata%5Ceura%5Cglobet] suggerì con prudenza un numero di radici dalla "[[lingua boreale]]" - un antenato ipotetico delle diverse famiglie di linguaggi dell'emisfero boreale, per l'appunto; corrispondenze etimologiche possibili tra ciò che egli considerò le cinque maggiori macrofamiglie del [[Vecchio Mondo]], l'[[Eurasiatico]], l'[[Afroasiatico]], il [[Sinocaucasico]] e l'[[Austrico]] con paralleli potenziali con l'[[Amerindo]] e diverse famiglie linguistiche africane<!-- aggiunte, ma notando che è ancora molto più facile da parlare di un linguaggio "[[Protoboreale]]" ricostruito , per non parlare di un protomondiale (??)-->.
 
[[Merritt Ruhlen]] è uno dei più vivaci e controversi sostenitori dell'ipotesi di una protolingua mondiale.
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== Critiche ==
 
I critici affermano che da un punto di vista puramente statistico, anche fra qualsiasi due lingue senza legami di parentela, è più verosimile che esistano un numero di parole pseudomofone con significati simili (vedi anche la [[lista di Swadesh]]). Starostin non usava metodi statistici ma metodi di [[ricostruzione interna]]: la ricostruzione della [[protolingua]] di una famiglia alla volta rende possibile ricostruire la protolingua di un livello più alto.
 
In aggiunta a ciò, sono plausibili circostanze in cui una lingua completamente nuova possa essere spuntata anche in tempi più recenti. Non esiste alcun esempio conosciuto di un evento simile per le lingue parlate, ma la [[lingua dei segni nicaraguense]] è un esempio di lingua non-articolata che sorse naturalmente tra bambini sordi allevati da genitori udenti [http://www.columbia.edu/~as1038/pdf/Senghas1995a.pdf]. Ad ogni modo alcuni considerano la lingua dei segni nicaraguense un esempio non valevole di generazione di lingua spontanea dal momento che gestualità preesistenti, usati dalla popolazione circostante capace di udire possa probabilmente essere stata alla sua base. Non esiste nessun esempio conosciuto di lingua parlata pienamente sviluppata che sia emersa spontaneamente in una popolazione non-parlante per quanto sia attualmente noto.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* Emanuele Banfi, Nicola Grandi (a cura di), ''Le lingue extraeuropee: Asia e Africa'', Roma, Carocci, 2008 - ISBN 978-88-430-4493-1
* Hock, Hans Henrich & Joseph, Brian D. (1996). ''Language History, Language Change, and Language Relationship: An Introduction to Historical and Comparative Linguistics''. Berlino: Mouton de Gruyter. Capitolo 17.
 
== Voci correlate ==
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* [[Protolingua]]
* [[Teoria delle lingue di Sun]]
 
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* Emanuele Banfi, Nicola Grandi (a cura di), ''Le lingue extraeuropee: Asia e Africa'', Roma, Carocci, 2008 - ISBN 978-88-430-4493-1
* Hock, Hans Henrich & Joseph, Brian D. (1996). ''Language History, Language Change, and Language Relationship: An Introduction to Historical and Comparative Linguistics''. Berlino: Mouton de Gruyter. Capitolo 17.
 
== Collegamenti esterni ==