Bosone di Goldstone: differenze tra le versioni

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Il '''teorema di Goldstone''' afferma che, quando una [[simmetria]] continua è [[rottura spontanea di simmetria|rotta spontaneamente]], nuove particelle [[campo scalare|scalari]] senza massa (o con massa molto piccola, se la simmetria non è esatta) compaiono nello spettro delle possibili eccitazioni. Questo teorema fu formulato per la prima volta da [[Jeffrey Goldstone]]. Esiste una particella scalare - chiamata bosone di Goldstone - per ogni generatore della simmetria che è rotta.
 
Bisogna notare che il teorema, se letto attentamente, ha come [[tesi]] solo che esistano stati non di vuoto con energie arbitrariamente piccole. Si prenda ad esempio un modello di super [[QCD]] chirale (N=1) con un [[valore di aspettazione di vuoto]] per gli [[squark]] non nullo e che sia conforme nell'[[infrarosso]]. La simmetria chirale è una [[simmetria globale]] che è parzialmente rotta spontaneamente. Alcuni dei bosoni associati con questa rottura sono carichi nel [[gruppo di gauge]] che non è rotto e quindi, questi bosoni hanno uno [[spettro di massa]] continuo con masse arbitrariamente basse ma non c'è un bosone di Goldstone che ha massa esattamente nulla. In altre parole i bosoni di GoldstonoGoldstone sono [[infraparticelle]].
 
In teorie con [[simmetria di gauge]], i bosoni di Goldstone sono "mangiati" dai [[bosone di gauge|bosoni di gauge]]. Questi ultimi divengono massivi e la loro nuova [[polarizzazione longitudinale]] è data dal bosone di Goldstone.