Capricci (film 1969): differenze tra le versioni

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Inoltre, a complicare ulteriormente la situazione, viene ad aggiungersi, se così si può dire, una terza "trama", quella della voce fuori campo di [[Carmelo Bene]] che recita brani tratti da un saggio di [[Roland Barthes]] sulle ricette di cucina della rivista francese ''Elle'' (pubblicato in ''Miti d'oggi'') mentre una giovane cameriera nuda serve la mensa dove accadono le accese discussioni dei deliranti vecchietti. Nell'ambito di questi inestricabile intreccio vengono ad intercalarsi in modo surreale scene di tipo [[western]].<br />
Parallela a questa "trama" c'è il neo-cimitero di macchine che si vanno man mano ad accumulare, guidate da [[Carmelo Bene]] in compagnia di [[Anne Wiazemsky]]. Poi, oltre a questo, si inizia anche ad investire pedoni donne, caricate faticosamente in macchina. Tutto ciò senza una ''motivazione logica'' e la stessa [[Anne Wiazemsky|Wiazemsky]] guarda divertita la scena come se contemplasse altro dal disastro; in tal modo tutto ciò manca del senso dell'orrido che dovrebbe avere. Si accumula altra scena inspiegabile di un tale barone che passeggia parlando e che cerca di non dare nell'occhio; ma come potrebbe?... con quella sua moglie (?) baffuta che porta in braccio un pupo altrettanto improbabile, fin troppo cresciuto, pedinati a breve distanza da un poliziotto che gli sta dietro e che alla fine inquadrato da solo lo si vede singhiozzare perdutamente. Dopo, lo stesso poliziotto continuerà sempre singhiozzante, troppo, (interottointerrotto con scene dell'altra trama dell'[[Arden of Feversham]]) verso e in cerca di chissà cosa, cotto evidententemente dalla maschia moglie baffuta del barone, che cerca di farlo morire dal desiderio, mostrandosi inverosimilmente sensuale e seducente. I vecchietti intanto ad uno ad uno continuano a morire, chi per tradimento chi per la troppa birra. Il poliziotto sempre singhiozzante ed esageratamente mugolante bussa alla porta cercando di farsi aprire dal pittore, scocciato da questa importunità. Alla fine gli apre la porta e il poliziotto sempre singhiozzante, come se avesse una un'emorraggia inarrestabile di lacrime, prende una tela da portare via, ma non riesce a farla passare dalla porta, disperandosi ancor più; e alla fine dopo tanto indaffararsi cade a terra stremato.
 
Intanto al cimitero delle autombili viene tentato un ultimo schianto, con botto finale incendiario; [[Carmelo Bene]] si butta fuori dall'abitacolo prima del cozzo, e dopo va a prelevare o salvare la malconcia sua amica; si adagiano sull'erba, vicino alle fiamme. Dopo poco si sentono dei colpi di pistola, si vede qualcuno che spara e gente che scappa, verso le macchine ancora brucianti o malandate, con le quali partono per chissà dove. Il rumore delle auto finisce di colpo e i due giovani s'accasciano anch'essi, forse morti o forse svenuti. Sopraggiungono dei cavalieri, vestiti come inglesi alla caccia della volpe; il film termina così ''inconsistentemente'' con le loro evoluzioni.