Tacrolimus: differenze tra le versioni

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''Sindrome da encefalopatia posteriore reversibile (PRES):'' questa sindrome neurologica acuta da [[edema cerebrale]] rappresenta la complicanza più grave in ambito neurologico associata alla [[terapia immunosoppressiva]] con gli inibitori della [[calcineurina]], tacrolimus e [[ciclosporina]] <ref>Wu Q. et al., Eur. Neurol., 2010, 64 (3), 169</ref><ref>Hodnett P. et al., Emerg. Radiol., 2009, 16 (6), 493</ref>. I sintomi clinici, aspecifici, spesso ne rallentano la diagnosi. L’intervento terapeutico tempestico riveste un’importanza fondamentale per ridurre il rischio di sequele irreversibili: in genere l’intervento precoce permette di ottenere una risoluzione completa dei sintomi clinici e neurologici. La comparsa di sintomi quali ipertensione arteriosa, [[confusione]], eventuale perdita della vista, [[stato epilettico]] richiedono l’accertamento diagnostico della causa e, in caso di diagnosi di PRES, la sospensione del tacrolimus <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Malattie linfoproliferative:'' il trattamento immunosoppressivo con tacrolimus è stato associato a sviluppo di [[malattie linfoproliferative]] in seguito ad infezioni virali sostenute dal [[virus Epstein Barr]] (EBV). Questo [[virus (biologia)|virus]], scoperto negli anni ’60'60, quando si indagavano le possibili cause del [[linfoma di Burkitt]], è caratterizzato dalla capacità di stimolare la crescita illimitata di linee cellulari linfoidi. Poiché i bambini con meno di 2 anni, con quadro sierologico negativo per gli [[anticorpi]] anticapside virale del virus Epstein Barr (EBV-VCA negativi), sono risultati presentare un rischio maggiore di sviluppare malattie linfoproliferative, si raccomanda di verificare in questa classe di pazienti il quadro sierologico anticorpale EBV-VCA prima di somministrare il tacrolimus e successivamente di controllare l’eventualel'eventuale infezione virale tramite EBV-PCR (risposte positive a questo test non sono di per sé indicative di malattie linfoproliferative) <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Linfoadenopatie:'' la somministrazione per via topica di tacrolimus, per il trattamento della dermatite atopica, è stata associata a [[linfoadenopatia]] (ingrossamento dei linfonodi) (0,8% dei pazienti). In caso di linfoadenopatia istituire una [[terapia antibiotica]]. Se la linfoadenopatia permane, deve essere approfondita la possibile causa scatenante e, in assenza di causa certa, deve essere interrotainterrotta l’applicazionel'applicazione del tacrolimus (nei pazienti in terapia con tacrolimus per via sistemica sono state riportate malattie linfoproliferative) <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Infezioni opportunistiche:'' i pazienti trattati con terapia immunosoppressiva sono esposti ad una maggior incidenza di infezioni opportunistiche, inclusa la [[nefropatia]] da poliomavirus BK e la [[leucoencefalopatia]] multifocale progressiva (PML) da virus JC.
Il [[poliomavirus BK]] entra in contatto con l’uomo durante i primi anni dell’infanzia e circa l’80% dei sieri degli adulti presenta anticorpi specifici. Il virus può persistere nei reni degli adulti, che funzionano come “serbatoio“, e riattivare l’infezione in condizione di importante immunosoppressione come in caso di trapianto. La nefropatia da virus BK si riscontra soprattutto in caso di trapianto del rene: in questi pazienti facilmente la nefropatia evolve a [[nefrite interstiziale]] con perdita dell’organo trapiantato. In uno studio clinico, la sopravvivenza d’organo fra pazienti trapiantati con infezione da virus BK e trapiantati senza infezione virale è risultata pari a 97% vs 94% a 6 mesi, 90% vs 92% a 1 anno, 58% vs 83% a 3 anni e 47% vs 76% a 5 anni (p < 0,001) <ref>Vasudev B. et al., Kidney Int., 2005, 68, 1834</ref>. In caso di nefropatia, valutare eventuali aggiustamenti del dosaggio del tacrolimus.
 
Il virus JC è un [[papovavirus]] umano, la cui infezione tende a presentarsi in caso di alterazioni del sistema reticolo-endoteliale ([[linfomi]], [[leucemia]]) o di grave depressione del sistema immunitario ([[AIDS]], trapianto d’organod'organo, etc.). L’L'[[encefalopatia]] si presenta con [[emiparesi]], reperto più comune, [[afasia]] (disturbo della comprensione/produzione del linguaggio a livello neurologico), [[disartria]] (disturbo della comprensione/produzione del linguaggio a livello muscolare) e [[emianopsia]] (perdita di metà campo visivo); possono manifestarsi alterazioni sensitive, cerebellari e a carico del [[midollo allungato]]; la [[cefalea]] o eventuali [[crisi epilettiche]] sono poco frequenti. Per la diagnosi dell’infezione non è significativa la ricerca di anticorpi specifici nel sangue, perché circa il 60-70% della popolazione adulta generale presenta anticorpi verso il virus JC. L’infezioneL'infezione virale non è curabile, in genere da quando compaiono i primi sintomi alla morte del paziente intercorre un lasso di tempo di 1-9 mesi.
Il rischio di infezione, in particolare virale, è presente anche quando il tacrolimus è impiegato per via topica per il trattamento della dermatite atopica. Nel caso si manifesti un’infezione in corso di terapia, deve essere valutato il rapporto rischio/beneficio e se necessario sospendere il tacrolimus <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
Il rischio di infezione, in particolare virale, è presente anche quando il tacrolimus è impiegato per via topica per il trattamento della dermatite atopica. Nel caso si manifesti un’infezioneun'infezione in corso di terapia, deve essere valutato il rapporto rischio/beneficio e se necessario sospendere il tacrolimus <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Diabete:'' nei pazienti trapiantati con [[diabete]] è preferibile la [[ciclosporina]] al tacrolimus. Il tacrolimus infatti è stato associato ad una maggior incidenza di diabete di nuova insorgenza rispetto alla ciclosporina (33,6% vs 26%, p=0,046) e la percentuale di pazienti che ha richiesto trattamenti antidiabetici è risultata più elevata nel gruppo trattato con tecrolimus (18% vs 12,5%, p<0,05) <ref>Vincenti F. et al., Transplant. Proc., 2005, 37(2), 1001</ref>. Questi dati sono stati confermati anche in altri studi <ref>Lee Y.J. et al., Transpl. Int., 2010, 23 (2), 147</ref><ref>Fan Y. et al., Transplant. Proc., 2009, 41 (5), 1821</ref><ref>Ye F. et al., J. Heart Lung Transplant., 2009, 28 (1), 58</ref>.
 
''Diarrea:'' poiché il tacrolimus è escreto essenzialmente per via fecale, in caso di diarrea potrebbe verificarsi un’eliminazione eccessiva del farmaco. È stato anche osservato un aumento dell’assorbimentodell'assorbimento del farmaco in bambini trapiantati con diarrea <ref>Berengue J.I. et al., Clin. Transplant., 2003, 17, 249 (abstract)</ref>. Si raccomanda pertanto il monitoraggio dei livelli sierici del farmaco nei pazienti con diarrea <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Esposizione ai raggi UVA/UVB:'' l’impiegol'impiego del tacrolimus richiede attenzione nell’esposizione ai [[raggi UV]] sia quando è somministrato per via sistemica sia per via topica (rischio potenziale di sviluppare tumori cutanei). Si raccomanda, soprattutto in caso di impiego topico del farmaco, di evitare o limitare l’esposizionel'esposizione ai raggi solari o UV. In caso di necessità, limitare il tempo di esposizione al sole al minimo indispensabile e impiegare metodi di protezione adeguati <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Pazienti pediatrici:'' per la profilassi e il trattamento del rigetto acuto del trapianto, i pazienti in età pediatrica richiedono dosaggi di tacrolimus più elevati rispetto agli adulti (1-2 volte) per ottenere livelli ematici corrispondenti. Nel trattamento della dermatite atopica, non sono disponibili dati di efficacia e sicurezza relativi all’uso di tacrolimus in bambini di età inferiore ai 24 mesi <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Gravidanza:'' l’esperienzal'esperienza clinica di tacrolimus in gravidanza è limitata. Il tacrolimus è stato associato a [[iperkaliemia]] neonatale, in genere reversibile spontaneamente, e a [[parto prematuro]] (< 37 settimane) quando somministrato per via sistemica. In caso di esposizione in utero al tacrolimus monitorare eventuali segni di tossicità, in particolare a carico del rene <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Allattamento:'' in vivo il tacrolimus è escreto nel latte materno. In via precauzionale il farmaco non viene raccomandato nelle donne che allattano, anche se alcuni dati preliminari evidenzierebbero un assorbimento sistemico neonatale a dosi tali da non risultare tossiche <ref>French A.E. et al., Ann. Pharmacol., 2003, 37, 815</ref>.
 
''Farmaci induttori/inibitori dell’enzima citocromiale CYP3A4:'' poiché il tacrolimus subisce metabolismo epatico e intestinale ad opera dell’dell'[[enzima citocromiale]] [[CYP3A4]], i farmaci che inibiscono o inducono questo [[enzima]] possono aumentare o ridurre in modo clinicamente significativo i livelli ematici dell’immunosoppressore. Tra i farmaci induttori del [[CYP3A4]], che non devono essere somministrati con tracrolimus, è incluso l’[[iperico]] o Erba di S. Giovanni <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.
 
''Ciclosporina, FANS:'' non somministrare ciclosporina e FANS in associazione con tacrolimus a causa della [[nefrotossicità]] <ref name= Pharmamedix/Tacrolimus />.