Palazzo Orsini di Gravina: differenze tra le versioni

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==Storia==
Le origini dell'edificio risalgo al [[1513]], quando [[Ferdinando Orsini]], duca di [[Gravina diin Puglia]], acquistò, per poco più di cento [[Ducato (moneta)|ducati]], un terreno di proprietà della [[Basilica di Santa Chiara (Napoli)|Basilica di Santa Chiara]].
 
Il progetto fu affidato al noto architetto partenopeo [[Gabriele d'Agnolo]], attivo nella prima metà del [[XVI secolo]]. Nel [[1528]], durante l'edificazione del palazzo, il Duca venne graziato da [[Carlo V del Sacro Romano Impero]], affinché l'immobile non venisse confiscato da [[Filiberto di Chalons]], che all'epoca era il viceré del [[Regno di Napoli]]. Tra il [[1548]] e il [[1549]] venne [[Giovanni Francesco Di Palma]] che effettuò alcuni disegni delle targhe marmoree di [[Orsini|famiglia]] e alcune imposte e finestre del fabbricato; nel frattempo venne completato il tetto, mentre, con la morte del duca, il palazzo passò agli esponenti della famiglia Orsini.