Teia (re): differenze tra le versioni
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==Biografia==
Sembra che fosse un [[ufficiale (forze armate)|ufficiale]] che servì sotto [[Totila]] e che venisse poi scelto come suo successore dopo che Totila era stato ucciso nella [[battaglia di Tagina]] ([[battaglia]] di Busta Gallorum). Si recò in [[Italia meridionale]], dove ottenne il supporto di importanti personaggi quali Scipuar, Gundulf (Indulf), Gibal e Ragnaris con l'intento di chiudere la partita con i [[Impero bizantino|bizantini]] del [[generale]] [[Narsete]]. Si accampò sulle rive del [[Sarno (fiume)|Sarno]]. I due [[esercito|eserciti]] si scontrarono ai [[battaglia dei Monti Lattari|Monti Lattari]], a [[sud]] di [[Napoli]], presso [[Angri]]
[[Procopio (storico)|Procopio]] narra che quando il cadavere di Teia venne riconosciuto fu decapitato e la sua testa innalzata su un'asta affinché i due eserciti la vedessero. In questo modo i Bizantini sarebbero stati incitati a combattere, mentre gli Ostrogoti, alla vista del proprio sovrano morto, si sarebbero convinti ad arrendersi. Tuttavia ciò non accadde e la battaglia continuò a protrarsi fino al tramonto del giorno dopo quando i pochi superstiti decisero di negoziare. Firmarono un trattato di pace con il quale accettavano di abbandonare l'Italia e si impegnavano a non fare mai più guerra all'Impero. La disperata battaglia sotto il Vesuvio segno la loro sconfitta definitiva. L'ambizione di Giustiniano di riappropriarsi dell'Italia si era realizzata.
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