Pannonia (diocesi): differenze tra le versioni

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La Diocesi di Pannonia era una delle due diocesi dell'Illirico romano a non essere di cultura greca (l'altra era la [[Dacia (diocesi)|Dacia]]), e entrò a far parte dell'Impero romano d'Occidente alla morte di [[Teodosio I]] nel [[395]]. Nel 437 Galla Placidia, per ricompensare Teodosio II per aver messo sul trono occidentale il figlio di lei Valentiniano III, cedette l'estremità orientale della Pannonia II (con le città di [[Sirmio]] e [[Bassiana]]) all'Impero romano d'Oriente.<ref>Morrison, p. 330.</ref> Il resto della Pannonia era stato ceduto agli [[Unni]] da Ezio in cambio dell'appoggio militare degli Unni all'Impero in Gallia. La Pannonia II divenne così la tredicesima provincia dell'Illirico orientale e [[Sirmio]] divenne per qualche tempo la capitale della prefettura dell'Illirico (orientale), ma venne ceduta da [[Teodosio II di Bisanzio|Teodosio II]] agli [[Unni]] in seguito alle vittoriose campagne balcaniche di [[Attila]] del [[441]]-[[442]].
 
Secondo altri studiosi, tuttavia, tutto l'Illirico occidentale sarebbe stato ceduto all'Impero d'Oriente. Essi citano come prova:<ref>McGeorge, pp. 34-37.</ref>
*un passo delle ''Variae'' di Cassiodoro in cui viene affermato che Galla Placidia, perdendo l'Illirico, acquistò una nuora (Valentiniano III si sposò con la figlia di Teodosio II).
*un passo di Giordane che afferma che "Valentiniano III viaggiò da Roma a Costantinopoli per sposare Eudocia, figlia dell'Imperatore Teodosio, e, per ricompensare il suocero, cedette tutto l'Illirico." (Giordane, ''Romana'', 139)
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*il fatto che gli imperatori d'Oriente avessero concesso in Pannonia terre ai Goti, Unni, Gepidi e altri barbari, prova che la Pannonia apparteneva all'Oriente.
*nel panegirico di Sidonio Apollinare del 467, Roma si rivolge a Costantinopoli elencando tra le province in suo possesso la Sicilia, la Gallia e il Norico, ma non Dalmazia e Pannonia.
Tuttavia Procopio afferma che la Dalmazia era governata da uomini (come il comes Marcellino) dipendenti dall'Impero romano d'Occidente, e ciò contrasta con la cessione della Dalmazia all'Impero d'Oriente. Uno studioso (Wozniak) ha tentato di conciliare Procopio con le altre fonti sostenendo che la Dalmazia, nominalmentepur appartenevaappartenendo nominalmente all'Impero d'Oriente, ma ''de facto'' apparteneva a quello d'Occidente:
{{Quote|Tra il 437, anno del passaggio dell'Illirico all'Oriente, e il 454, Salona e la Dalmazia costiera sembrano essere ritornate o rimaste sotto il controllo amministrativo romano-occidentale, sebbene formalmente sotto la sovranità romano-orientale... Sebbene la Dalmazia fosse stata ceduta formalmente all'Oriente come parte della cessione dei diritti romano-occidentali sull'Illirico (437), il controllo amministrativo della Dalmazia costiera sembra essere rimasto nelle mani del governo di Ravenna. Anche se solo occasionalmente esercitato, la sovranità legale di Costantinopoli sulla Dalmazia fu tenuta in riserva come diritto da rivendicare in caso di necessità.|Wozniak 1981:354-355. Citato in McGeorge, p. 37.}}
 
CiòComunque chela rimanevaDalmazia, dellasebbene diocesilegata eranoall'Occidente, ilmostrò, Noricoa epartire ladal Dalmazia460 ca. In Dalmazia, atendenze partirescissioniste dal 460,governo di Ravenna. ilIl ''comes'' di Dalmazia (prima Marcellino, poiinfatti Giulionon Nepote)riconobbe spesso[[Libio nonSevero]] riconoscevacome l'autoritànuovo imperialeimperatore ed'Occidente, governavastaccando la Dalmazia dall'Impero e governandola come una sorta di vero e proprio dominio personale. UnoSuccessivamente diun questialtro ''comes'' di Dalmazia, Giulio Nepote, era riuscito a diventare imperatore d'Occidente, anche se dopo solo un anno venne deposto e costretto a fuggire in Dalmazia, dove regnò fino al 480. La Dalmazia, insieme alla Gallia settentrionale, fu una delle due parti dell'Impero occidentale a soccombere alcuni anni dopo la deposizione dell'ultimo imperatore d'Occidente.
 
In Norico (che nonostante la presunta cessione all'Oriente, Sidonio Apollinare nel 467 la cita tra le province dell'Occidente) invece il crollo del gettito fiscale dell'Impero d'Occidente aveva causato una progressiva diminuzione delle truppe poste alla sua difesa, che spesso ricevevano con irregolarità la paga. Ciò espose la regione ai saccheggi e alle devastazioni dei Rugi e di altre popolazioni barbariche, come Eruli, Ostrogoti, Alamanni e Turingi. A un certo punto - tra il 460 e il 470 - l'Impero cessò di pagare le truppe della regione del tutto, ma ciò non lasciò il Norico esposto completamente senza difese alle incursioni dei Barbari. Infatti i soldati del posto, essendo motivati a difendere la propria famiglia e i propri possedimenti dalle incursioni, continuarono a difendere le guarnigioni dai Barbari, portando alla formazione di vere e proprie milizie cittadine, che però, anche se riuscirono a ritardarla, non riuscirono a evitare la caduta del Norico in mano ai Rugi.
 
Il [[Ostrogoti|Re ostrogoto d'Italia]] [[Teodorico il Grande]] conquistò la Pannonia agli inizi del VI secolo, e potrebbe aver rifondato la diocesi.
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*The Times History of Europe, Times Books, London, 2001.
*Morrison (a cura di), ''Il mondo bizantino'', Vol. I, Einaudi.
*McGeorge, ''Late Roman Warlords''.
 
==Note==