Battaglia di Amida: differenze tra le versioni
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== Assedio ==
I Sasanidi iniziarono un assedio che durò settantatré giorni, che venne descritto dallo storico [[Ammiano Marcellino]], presente all'evento come collaboratore di Ursicino.
{{Quote|[...] Al primo risplendere dell'aurora, tutto ciò che si poveva vedere era uno scintillio di armi rilucenti, con la cavalleria rivestita di ferro, che occupava le pianure e le colline circostanti [la città di Amida]. Più alto degli altri, a cavallo, il Re in persona, superbo, precedeva tutti i reparti, portando come diadema l'immagine aurea di una testa di ariete, tempestata di gemme. Era scortato da alti dignitari e da soldati di tante nazioni. [...] Cavalcava davanti alle porte [della città], accompagnato dalla corte reale. E mentre si avvicinava troppo audacemente, tanto da essere riconoscibile in volto, fu fatto bersaglio di frecce e altri dardi a causa delle bellissime insegne. E sarebbe stato ucciso, se non fosse riuscito a fuggire, coperto dalla polvere che offuscava la vista ai tiratori [...].|[[Ammiano Marcellino]], ''Storie'', XIX, 1.1-5.}}
Gli attacchi portati con le macchine di assedio vennero ripetutamente respinti, con gravi danni per le macchine stesse; il figlio di Grumbates venne ucciso durante uno di questi attacchi falliti. Dal canto loro, i difensori dovetero subire una pestilenza, che finì dopo dieci giorni grazie ad una leggera pioggia.
La città cadde a seguito di un attacco notturno, portato simultaneamente da Sapore e Grumbates con torri d'assedio e frecce incendiarie.
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