Accampamento: differenze tra le versioni
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L'accampamento militare veniva progettato per ospitare e proteggere i soldati e le loro attrezzature e forniture quando non erano in corso combattimenti o quando non erano in marcia per raggiungere l'obiettivo. Durante la marcia un'intera colonna era addetta al trasporto delle attrezzature necessarie per costruire il campo tramite l'utilizzo di carri o con il trasporto a mano.
La responsabilità della costruzione dei campi era delle unità ingegneristiche a cui appartenevano specialisti di molte tipologie, comandati dagli ''architecti'', "ingegneri capo", che utilizzavano per il lavoro manuale parte dei soldati a richiesta ed erano in grado di mettere su un campo sotto attacco nemico in appena un paio d'ore. Il repertorio delle tipologie dei campi si divideva a seconda della durata dello stesso in giorni: ''tertia castra'' (un campo di tre giorni), ''quarta castra'' (un campo di tre giorni), e così via.<ref>
I campi permanenti venivano definiti ''castra stativa'', quelli che duravano di meno ''castra aestiva'' o ''aestivalia'' nei quali i soldati venivano alloggiati ''sub pellibus'' o ''sub tentoriis'', ossia nelle tende, e venivano messi in piedi per lo più durante la stagione estiva. Durante l'inverno, i soldati si ritiravano nelle ''castra hiberna'', ossia campi costruiti con materiali più solidi, spesso con vere e proprie caserme, edifici pubblici e muri in pietra. Le descrizioni pervenuteci dagli storici dell'epoca, come quelle di [[Polibio]] e di [[Igino]], sono molto accurate e precise. La forma tracciata sul tereno era quadrata o rettangolare. L'accampamento veniva circondato da un fossato (''fossa'') e da un rilievo di terra (''vallum'') transennata poi da una palizzata.
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