Talmud: differenze tra le versioni

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Le 13 Middot esegetiche si offrono a ciascuno dei differenti [[Pardes|livelli d'intepretazione della Torah]] secondo le peculiarità ad essi proprie.
 
== IlControversie sul Talmud vietato ==
La patristica e poi il magistero della Chiesa Cattolica hanno dichiarato unanimemente, fin dalla costituzione ''Impia Judeorum perfidia'' del 1244 di papa [[Innocenzo IV]] per arrivare all'enciclica ''[[Mit brennender Sorge]]'' di papa [[Pio XI]] nel 1937, che l'ebraismo nel seguire la tradizione talmudica ha rigettato la tradizione della legge di Mosè e dei profeti, perseverando per secoli in questo rifiuto.
Dalla costituzione 'Impia Judeorum perfidia' di papa Innocenzo IV, diretta al re di Francia [[Luigi IX]], il Talmud fu ritenuto offensivo nei confronti della dottrina cristiana soprattutto in questi punti:
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* interpretazione erronea della legge mosaica;
Furono prese misure restrittive per evitarne la diffusione, come il rogo pubblico al cospetto del clero e del popolo del 1240, in cui il Cancelliere di Parigi e i Dottori Reggenti ne bruciarono numerose copie dopo averle lette ed esaminate integralmente.
Questa posizione venne confermata e ribadita da tutti idai papi successivi fino a metà del '700: papa [[Nicola III]] riprese in ''Vineam Sorec'' la dottrina di Innocenzo IV; papa [[Giovanni XXII]] nel 1320 in ''Dudum Felicis'' con un nuovo esame condotto da esperti in materia ribadì la condanna; [[Paolo IV]] nel 1555 in ''Nimis Absurdum''; nel 1566 [[san Pio V]], con la costituzione ''Romanus pontifex'' stabilì, riaffermò e confermò tutti i precedenti documenti, statuti e disposizioni dei papi sull'ebraismo talmudico; nel 1581 papa [[Gregorio XIII]] con la costituzione ''Tempore Suo''; papa [[Clemente VIII]] in ''Caeca et Obturata'' (1593); nel 1704 papa [[Clemente XI]] promulgò la costituzione ''Propagandae'' in cui riprese gli insegnamenti pontifici a partire dal 1244; nel 1751 papa [[Benedetto XIV]] in ''A Quo Primum''.
Queste posizioni sono state ampiamente superate dopo il [[Concilio Vaticano II]]
 
 
{{cn|Nell'opinione pubblica, questa condanna ebbe come effetto la diffidenza: si era convinti che il Talmud contenesse «cose malvagie, contro ogni ragione e diritto», convinzione che portò a credere che gli ebrei lo utilizzassero per trarne «malefici». Gli autori antisemiti avrebbero sfruttato questo tema fino ai nostri giorni. Anche i filosofi del [[XVI secolo]], che pure reclamavano l'emancipazione degli ebrei, consideravano il Talmud una raccolta di «leggi ridicole».}}