Sagoma limite: differenze tra le versioni

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La sagoma limite è stata definita alle origini delle [[ferrovie]] linea per linea. In seguito con l'interconnessione di varie linee e l'estensione della rete ferroviaria anche oltre i limiti dei singoli stati si è dovuti pervenire ad accordi precisi che definissero le dimensioni massime da rispettare in ogni caso per permettere la circolazione dei treni tra stati differenti; il [[18 maggio]] [[1907]] venne approvato il Protocollo di Berna che definiva le norme di unificazione tecnica delle ferrovie a cui ogni stato si adeguò. Le [[Ferrovie dello Stato]] italiane le resero esecutive dal [[1º maggio]] [[1908]]. In seguito vennero modificate e le nuove disposizioni entrarono in vigore dal 1[[1º gennaio]] [[1939]].
 
In tempi più recenti, lo sviluppo del traffico combinato ha reso necessario poter sfruttare al massimo le possibilità reali di transito dei mezzi trasportanti semirimorchi, senza procedere all'imposizione di una sagoma limite internazionale maggiorata che sarebbe stata molto onerosa per tutti. Si è proceduto quindi ad una codifica delle linee: nella zona interessata dai rimorchi e semirimorchi stradali durante il trasporto in ferrovia sono state disegnate una serie di sagome limite numerate, partendo da 00 per l'internazionale "normale" per arrivare fino ad 8099; ciascuna linea viene codificata semplicemente con il numero della sagoma limite più elevata che è compatibile con il transito su di essa.
 
==Sagoma limite come infrastruttura==