Calendario persiano: differenze tra le versioni

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Questo calendario, poco noto nel mondo occidentale, è uno dei più accurati, anzi il più accurato fra quelli di largo uso: mentre il [[calendario gregoriano]] presenta un errore di un giorno ogni 3.226 anni, il calendario persiano necessita una correzione ogni 141.000 anni. Esso infatti individua gli anni bisestili (anni di 366 giorni) con un sofisticato procedimento di intercalazione; inoltre fissa l'inizio dell'anno in un fenomeno naturale, il verificarsi dell'[[equinozio di primavera]] da osservare di anno in anno con osservazioni astronomiche.
 
In tutta la storia della cultura persiana si è data grande importanza alla all'adozione di un calendario accurato. I persiani furono tra i primi popoli ad adottare un calendario solare ed hanno preferito il ciclo solare al ciclo lunare. Questo atteggiamento si accorda con il grande significato simbolico attribuito al sole nella cultura persiana e successivamente iraniana.
 
Il calendario attualmente in uso nell'Iran, similmente al calendario gregoriano, approssima un [[anno tropico]] che fa iniziare con l'equinozio di primavera con la durata di 365,2424 giorni. Il calendario persiano fu definito come revisione di un sistema precedente molto antico verso la fine dell'[[XI secolo]] da una commissione di scienziati della quale faceva parte [[Omar Khayyam]], cioè uno dei maggiori matematici e astronomi del suo tempo (oltre che poeta). La ricalibratura venne effettuata durante il regno di [[Malik Shah I|Jalāl ad-Din Malik Shah Seljuqi]], uno dei [[sultano|sultani]] [[selgiuchidi]] e in suo onore venne chiamato anche ''calendario di Jalāl'',