Josep Pla: differenze tra le versioni
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|Epoca = 1900
|Nazionalità = spagnolo
|PostNazionalità =, in [[Lingua (idioma)|lingua]] [[Lingua catalana|catalana]] e [[Lingua spagnola|
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[[File:Josep Pla en 1917.jpg|thumb|200px|Josep Pla a 20 anni.]]
È nato a
I suoi articoli
È morto a Llofriu, frazione di Palafrugell, il 23 aprile, data simbolica per la letteratura.<ref>[http://portal.unesco.org/culture/en/ev.php-URL_ID=5125&URL_DO=DO_TOPIC&URL_SECTION=201.html 23 aprile]: [[Giornata mondiale del libro e del diritto d'autore]].</ref>
==Biografia==
Figlio di una modesta famiglia di proprietari terrieri, nel 1913 si iscrive alla facoltà di Medicina
Nasce in questo periodo giovanile la sua ammirazione per [[Pío Baroja]], un riferimento costante per la sua generazione e
Nel 1919 si laurea in Legge
Comincia il suo viaggio come corrispondente in diversi paesi (Parigi, Madrid, Portogallo, Italia, Berlino).<br/>
Nel 1924, a causa di un articolo critico sulla politica militare nel protettorato spagnolo del Marocco, subisce un processo militare che gli impedisce di tornare in Spagna negli anni successivi.<br/>
Continua a viaggiare (Parigi, Russia, Regno Unito) e nel 1925 pubblica il suo primo libro ''Coses Vistes'', una raccolta di descrizioni paesaggistiche, racconti, ritratti letterari e ricordi autobiografici, con il quale ottenne un grande successo di critica e di pubblico.<br/>
Nel 1927 può rientrare in Spagna, lascia ''La Publicitat''
Nel 1931, lo stesso giorno della proclamazione della Repubblica, viene inviato a Madrid come corrispondente parlamentare che lascia nel 1936 adducendo motivi di salute per poi fuggire a Marsiglia.<br/>
Continua il suo esilio a Roma dove scrive gran parte della sua opera monumentale ''Historia de la Segunda República Española'', pubblicata nel 1939 che si rifiuterà di ripubblicare e di inserire nelle sue ''Obras Completas''.<br/>
Nel 1939 rientra a Barcellona con le truppe franchiste e diventa vicedirettore di ''[[La Vanguardia]]''.
Dopo il fallimento di ''
Nel settembre 1939 inizia a collaborare con il ''Destino''. Sono gli anni in cui viaggia per il suo paese natale dove scopre i paesaggi e la sua gente, le piccole città e, naturalmente, il mare. <br/>
Grazie alla sua collaborazione regolare con il ''Destino'' è di nuovo in giro per il mondo non come corrispondente ma come giornalista osservatore, cosa che gli permette di scrivere magnifici reportage: visita la Francia, Israele, Cuba, New York, il medio Oriente,
A partire dalla seconda metà degli anni cinquanta inizia la preparazione della sua ''Obras Completas'', un compito al quale si dedicherà anche nel decennio successivo e che rappresenta una tappa cruciale della sua carriera perché rappresenta una quasi completa riscrittura della sue opere e la costruzione del programma stilistico di Pla.
Nel 1980, il presidente della [[Generalitat de Catalunya|Generalitat]] [[Josep Tarradellas]] gli conferisce la ''[[Medalla d'Or de la Generalitat de Catalunya]]''.
Muore nel 1981, a 84 anni, lasciando 38 volumi (ca.
==Opere==
[[File:Obra completa josep pla.jpg|thumb|I 47 volumi
Pla è vissuto dedicandosi interamente alla scrittura. La mole della sua Opera Omnia (47 volumi ed oltre
===Opere selezionate===
*Narrativa: ''Coses Vistes'' (1925), ''Llanterna magica'' (1926), ''El Carter estret'' (Premio Joanot Martorell, 1951).
*Diari: ''El quadern gris''<ref>Edito postumo in forma di blog: [http://elquaderngris.cat/blog El quadern gris], con l'autorizzazione dei suoi eredi.</ref> non è un diario autentico ma un diario “letterario” scritto dopo; ''Notes del capvesprol'' (Premio Ciutat de Barcellona 1979).
*Studi antropologici e folcloristici: ''Els pagesos'' (1952), ''Les Hores'' (1953).
*Biografie: ''Vida de Manolo'' (1928), ''Santiago Rusiñol i el seu temps'' (1955), ''Homenots'' (1984/1987).
*Viaggi: ''Viatage a la Catalunya Vella'', ''Itàlia i el Mediterranei'', ''Cartes de llunny'' (1947), ''Israel'' (1957).
*Reportage politici: ''Madrid.
Durante i primi anni del regime franchista, a causa della quasi totale restrizione per le pubblicazioni in catalano, pubblicò alcune opere in castigliano. Nel 1947 riprese a pubblicare in catalano.
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Durante la sua vita letteraria, egli rimase fedele al suo stile: ”la necessità di una scrittura chiara, precisa e sobria” ed alla mancanza di interesse nella narrativa letteraria, sviluppando uno stile apparentemente semplice, pragmatico e attaccato al reale.<br/>
È stato un acuto osservatore della realtà e dei suoi piccoli dettagli ed ha testimoniato di fronte alla società del suo tempo.<br/>
Le sue opere mostrano una visione soggettiva e colloquiale, “antiletteraria” che sottolinea tuttavia un enorme lavoro stilistico chiamando le cose con il loro nome e “trovare
==Note==
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