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[[File:Esempio.jpg]]{{Divisione amministrativa
|Nome=Pretola
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|Fuso orario=+1
|Codice catastale=
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|Festivo=
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==Storia==
La Torre di Pretola costituisce il vanto e il simbolo del paese.
Paese di antiche origini, fu probabilmente popolata già in tempi antichi. Nel [[XIV secolo]] venne costruita la Torre, in protezione del mulino e della villa feudale locale, che fu a più riprese contesa tra i ''Beccherini'' ed i ''[[Raspanti]]'', le due fazioni cittadine.
 
Costruita nel tardo Medioevo a difesa del mulino e del palazzo dei feudatari del luogo, essa fu teatro della lotta fra le due fazioni che si contendevano il potere in città (i ''Beccherini'' e i ''[[Raspanti]]'').
Nel [[1371]], la villa fortificata tornò in possesso dei nobili ''Boccoli'' grazie all'intervento di [[Papa Urbano V]], che aveva sconfitto i ribelli popolari di Perugia.
 
La Torre fu presa d’assalto da [[Braccio da Montone]], e passò più tardi con i suoi annessi dalla proprietà della famiglia Boccoli a quella dell’ [[Ospedale di Santa Maria della Misericordia]] di perugia.
 
La sua importanza, come è stato giustamente notato, risiedette nella duplice funzione assolta, di fortificazione strategica e di organismo economico.Che la villa di Pretola sia stata in antiche età molto popolosa lo dimostra il fatto delle numerosissime tracce di mura che s’incontrano scavando il terreno.
 
V’è una tradizione fra gli abitanti, secondo la quale, a più di migliaia di persone sarebbe ascesa un tempo la popolazione del luogo, che sarebbe stato perciò una piccola città, la quale da ripetuti incendi sarebbe poi stata distrutta.
 
(…) La città di Perugia, governata dai popolari, durante le controversie gravissime che ebbe dal 1365 al 1370 con [[Papa Urbano V]] da una parte, e coi Baglioni che tentavano di riprendere il governo dall’altra, fece fortificare anche la villa di Pretola, dove con molta spesa fece ridurre a ben difesa fortezza il palazzo che ivi possedeva la nobile famiglia Boccoli, la quale nel 1371, conclusa la pace e la sottomissione della città al pontefice, ne rientrò in possesso.
 
(…) E’ certo che a quel palazzo erano fin d’allora annessi i molini e la torre, i quali fabbricati fra il 1375 e il 1379 passarono in proprietà della città di Perugia, che in quest’anno ne ordinò ampi e durevoli restauri.
 
(…) Però nel 1439 la torre ed il molino erano già proprietà dell’Ospedale, perché in tale anno questo fa domanda ai Priori della città di poter costruire un forte sopra il suo molino di Pretola.
 
(…) Si legge che Braccio Fortebraccio dopo aver preso nel 1410 il Ponte Pattoli e dato il guasto a tutte le case e ville di quei dintorni, venne a Pretola, l’incendiò e ne rovinò tutti i molini.
 
Nel [[1410]] subì l'assalto di [[Braccio da Montone]], che l'incendiò e distrusse tutti i molini. Nel [[1439]], essa entrò nei possedimenti dell'Ospedale di Santa Maria della Misericordia di Perugia.
 
==Economia e manifestazioni==
Grazie alla presenza di un ponte già in tempi antichi, gli abitati di Pretola e Ponte Valleceppi possono quasi essere considerati come un tutt'uno. L'agricoltura, in piccola parte, e aziende artigianali ed attività industriali sono alla base del reddito locale; la vicinanza della superstrada E45 ne ha favorito lo sviluppo in tempi recenti.
 
Nella prima settimana di ottobre vi si tiene la ''Festa della Canaiola'', le cui specialità sono le castagne al cartoccio e dell’ottimo mosto (la Canaiola, appunto),Ma oltre alla parte enogastronomica (che pure è cultura), questa festa si propone anche come magistra vitae:si può visitare infatti una mostra sul modo di vivere nel ’900, situata dentro la vecchia e affascinante torre del paese.
Nella prima settimana di ottobre vi si tiene la ''Festa della Canaiola'', dedicata ad una particolare varietà d'[[vitis|uva]].
 
==Monumenti e luoghi d'arte==
* La Torre (XIV secolo), un possente mastio a pianta quadrata che sorge in prossimità della riva fluviale;
* Chiesa di S. Nicola di Bari (XIV secolo). All'interno, tre altari, un simulacro ligneo che raffigura S. Nicolò e vestigia di affreschi quattrocenteschi sullasulle parete sinistrapareti.
* Nel mezzo del centro abitato sorge un interessante esempio di villa in stile Liberty, [[Villa Mencaroni]] (1900), recentemente oggetto di un restauro conservativo che ha riguardato anche gli affreschi che decorano i soffitti degli ambienti dei piani nobili.
 
==Sport==
Gode di una discretacerta notorietà il [[Gran Premio Pretola]], gara ciclistica per la categoria Elite Under 23 inserita nel calendario nazionale della [[Federazione Ciclistica Italiana]], che si svolge all'inizio di marzo ininterrottamente dal [[1952]].
==leggenda==
La leggenda della torre di Pretola
La storia di un uomo che amava la tranquillità del fiume Tevere.
...la storia di un uomo di nome Montenero che molti anni fa abbandonò la città di Perugia e attraverso un sentiero arrivò ad un posto tranquillo dove stabilirsi e lavorare in pace.
Una volta arrivato sulle sponde del Tevere vide una Torre bellissima ed imponente a fianco di un mulino ad acqua e decise che lì avrebbe passato il resto dei suoi giorni. A Montenero piaceva ascoltare il rumore dell'acqua del Tevere, amava stare in solitudine e guardare le foglie degli alberi danzare al soffio del vento..."E' un sogno!!!" pensò Montenero entrando dentro la Torre.
Mai prima di allora tanta maestosità era apparsa dinanzi ai suoi occhi che si illuminarono di gioia, mai prima di allora Montenero, uomo semplice ed umile, aveva immaginato che tante meraviglie potessero stare tutte contemporaneamente davanti al suo sguardo.
Salì una scalinata di pietra ed entrò all'interno della Torre.Pavimenti e soffitti erano di di legno!
Nelle pareti c'erano dei camini e dei forni grandissimi.
Subito iniziò a lavorare il legno, la cosa che gli piaceva di più, con un entusiasmo tale che passavano le ore e lui neanche se ne accorgeva!!!Si concedeva un pò di riposo soltanto la sera, scendeva lungo le sponde del Tevere, si sedeva su una pietra dell'antica chiusa ed ascoltava il lento scorrere dell'acqua, qualche volta si fermava più a lungo e parlava con la luna...
La popolarità dei suoi lavori era ormai tale che tutti sapevano che dentro la Torre di Pretola c'era un bravissimo falegname che faceva miracoli con il legno.
Montenero era felice, perchè nella Torre aveva trovato la serenità, la pace e la tranquillità necessarie per lavorare come sempre aveva sognato.n giorno si svegliò presto che non era ancora giorno pieno, il sole stava sorgendo dietro le colline, si stiracchiò, sorrise e scese veloce nel laboratorio.
Doveva creare! Sentiva che il fuoco della fantasia lo stava letteralmente divorando! Si mise subito al lavoro, senza fermarsi un minuto. Saltò il pranzo, saltò la cena!
La sera, il sole era tramontato da poco, l'opera era finita: uno splendido secrètaire-libreria in noce e acero aveva preso magicamente forma da quel fuoco! "Accipicchia!" urlò Montenero stanchissimo, "questo è un capolavoro degno di stare in una reggia, tra tappeti damascati e quadri bellissimi!".
Il sonno e la stanchezza non tardarono ad arrivare e Montenero si addormentò come
un bambino. La mattina seguente si svegliò
e pensò che sarebbe stato bello vedere il
frutto del suo lavoro in una reggia!
Senza pensarci troppo decise di far
recapitare il mobile
alla Regina Margherita di Savoia.La regina, che di mobili antichi ne possedeva tanti, alla vista del capolavoro di Montenero esclamò:
"Semplicemente divino!!!".
Ma c'era un problema: nessuno riusciva ad aprire i cassetti protetti da serrature che solo l'autore avrebbe potuto aprire. "Chiamatemi l'autore di questa meraviglia!".
E Montenero fu invitato a corte! Lasciò con un pò di tristezza la Torre e il suo amico Tevere.
La Regina l'accolse con tutti gli onori dovuti alle persone importanti, si complimentò con lui e lo ringraziò premiandolo con una medaglia con lo stemma della Casata dei Savoia.Montenero da allora ricevette numerosi inviti a trasferirsi nelle città più importanti ma rinunciò alla gloria e alla ricchezza per tornare a vivere nella quiete della sua Torre, per rimanere sempre vicino a quel fiume che gli aveva regalato pace e tranquillità.
 
===Associazioni sportive===