Flavio Rufino: differenze tra le versioni
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'''Flavio Rufino''' (ca [[335]]-[[27 novembre]] [[395]]) fu un uomo [[politica|politico]] originario della [[Gallia]], che servì come [[prefetto del pretorio]] sotto [[Teodosio I]] e [[Arcadio]], [[imperatore|imperatori]] d'[[Impero Romano d'Oriente|Oriente]].<br>
[[Console (storia romana)|Console]] nel [[392]], prima di diventare prefetto, subito dopo la morte di Teodosio nel [[gennaio]] del [[395]] Rufino tenne virtualmente il potere in [[Oriente]] esercitando la sua influenza sul giovane e debole Arcadio, a cui fece sposare la figlia. Le sue ambizioni furono però frustrate da un altro ministro imperiale, [[Eutropio]].<br>
Il [[27 novembre]] del [[395]] fu ucciso dalle truppe orientali che l'imperatore aveva richiamato dall'Occidente su consiglio proprio di Rufino, che aveva così cercato di danneggiare il rivale [[Stilicone]], ''[[magister militum]]'' d'[[Impero romano d'occidente]], che stava marciando contro i [[vandali]] di [[Alarico]]. E fu proprio l'accusa di aver tramato l'assassinio di Rufino una delle motivazioni per cui Stilicone fu condananto a morte nel [[408]]. Rufino ebbe una sorella, Silvania, che scrisse un paio di [[inno|inni]] e un corto resoconto di un viaggio ritrovato ad [[Arezzo]] nel [[1895]].
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