Crociata hussita: differenze tra le versioni

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[[File:Wagenburg.jpg|thumb|200px|Carri da guerra hussiti in un disegno del [[XV secolo]]]]
La '''crociata contro gli [[Hussiti]]''' fu innescata dalla prima [[defenestrazione di Praga]] nel luglio 1419, quando la fazione taborita, condotta da [[Jan Troznowski]] detto Žižka, il leggendario condottiero cieco da un occhio, defenestrò sette magistrati del re [[Venceslao IV]] (1378-1419), detto il Pigro, che si rifiutavano di rilasciare alcuni loro compagni: i giudici morirono infilzati dalle lance dei soldati che aspettavano sotto le finestre. Un mese dopo morì anche re Venceslao, pare di crepacuore per l'accaduto, e il suo fratellastro [[Sigismondo del Sacro Romano Impero|Sigismondo di Lussemburgo]] (che aveva avallato l'esecuzione del leader hussita [[Jan Hus]] a [[Costanza (Germania)|Costanza]]), re di Germania dal 1410, si proclamò anche re di Boemia e la invase con il suo esercito nel marzo dell'anno successivo, in virtù di una [[bolla papale]] emanata da [[Martino V]], che dichiarava scomunicati tutti gli Hussiti e indiceva una crociata contro di essi.
[[File:Hussites massacre.jpg|left|thumb|200px|Massacro di hussiti]]
La crociata fu una disfatta completa per Sigismondo, ripetutamente sconfitto nel corso del 1420 dagli Hussiti di Žižka, che dimostrò di ben meritare la sua fama di comandante. Nel frattempo iniziarono a nascere delle sette interne alla fede hussita, che era già da tempo divisa in fazioni, che provocarono disordini e scontri. In particolare fu la setta degli adamiti di [[Martin Huska]], detto Loquis, ad essere oggetto di scandalo: negando la [[transustanziazione]] essa incoraggiava la profanazione delle ostie. Perciò alla fine Huska venne arrestato, torturato e bruciato sul rogo dentro un barile, mentre i suoi seguaci vennero circondati nel loro accampamento su un'isola del fiume [[Nežárka]] e massacrati dal primo all'ultimo.