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Il quartiere era percorso dall'[[Argileto]] (attuali via Leonina e via della Madonna dei Monti) che in corrispondenza del Cispio si divideva nel ''vicus Patricius'' (attuale via Urbana) in direzione della porta Viminale delle mura repubblicane, e nel ''[[clivus Suburanus]]'' (attuale via in Selci), in direzione della [[porta Esquilina]]. Quest'ultima via segnava il confine tra la [[14 regioni di Roma|regione]] IV e la V della suddivisione augustea.
 
L'[[orografia]], con l'avvallamento tra le pendici dei colli maggiori che confluisce verso la valle tra [[Campidoglio]] e [[Palatino]] in direzione del [[Tevere]], condizionò il sistema viario e l'articolazione del quartiere, con abitazioni di [[Senato romano|senatori]] e [[Equites|cavalieri]] nelle parti più elevate (resti sotto le odierne chiese di [[ChiesaBasilica di San Pietro in Vincoli|San Pietro in Vincoli]], sul Fagutale, e di [[Chiesa di Santa Pudenziana|Santa Pudenziana]], sul Viminale), mentre il fondovalle, la parte più popolare e malfamata, era occupato da grandi [[Insula|''insulae'']] (palazzi di abitazione a più piani: per esempio resti ritrovati durante i restauri del convento di [[San Martino ai Monti]]). Nel quartiere abitarono [[Gaio Giulio Cesare|Giulio Cesare]] e il poeta [[Marco Valerio Marziale|Marziale]].
 
Nel [[Medioevo]] si aggiunsero diversi palazzi e torri delle famiglie aristocratiche, alcune tuttora conservate, con una sostanziale continuazione del tessuto urbano del quartiere, che oggi fa parte del [[Monti (rione di Roma)|rione Monti]]<!--, fino all'apertura di via Cavour e di via degli Annibaldi alla fine del [[XIX secolo]]-->.