Sergio Bresciani: differenze tra le versioni

Secondogenito di una famiglia numerosa, da giovane, non essendo portato allo studio, lavorò come operaio presso la Falk di [[Volbarno]].

A soli 15 anni scappò due volte di casa, desiderando arruolarsi nell'esercito, mosso da puri sentimenti verso l'[[Italia]] (da come si può evincere dalle sue lettere), ma venne riportato dai carabinieri a casa. dai carabinieri.

Solamente al terzo tentativo riusciràriuscì a raggiungere la [[Libia]] clandestinamente.

I genitori di Sergio, però, ricevonoricevettero una lettera dal Maggiore Zironi del [[Reggimento artiglieria a cavallo "Voloire"|Reggimento Artiglieria Celere "Principe Amedeo d'Aosta" (3°)]], che chiederendendosi se sono d'accordoconto che ilSergio ragazzoera combatta in [[Libia]], sapendo che è venutogiunto clandestinamente, nelchiese casoil nonloro loconsenso fossero, infatti,affinchè il maggioreragazzo si eraarruolasse offerto di rispedirlo a casanell'esercito.

I genitori, peròsebbene contrari, sapendo chedecisero ormai ildi ragazzoassecondare aveva un forteil desiderio di combattere, lasciano che Sergio resti in [[Libia]].

Il [[4 settembre]] [[1942]] un autocarro, in cui c'era anche Sergio, con la ruota anteriore passapassò su una mina a pressione e l'esplosione tranciatranciò la gamba di Sergio.

Sergio Bresciani muoremorì, nonostante i vari tentativi di salvarlo e dopo aver ricevuto dal cappellano conforto e estrema unzione, presso la 53sima sezione di sanità della Divisione Folgore.