Alessandro Marchetti (ingegnere): differenze tra le versioni

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===Le realizzazioni e la Savoia Marchetti===
Dal 1922 inizio' la produzione di modelli all'avanguardia nella tecnica aeronautica che ben presto acquisirono fama mondiale, come l'A16 con cui [[Francesco De Pinedo]] volo' per 370 ore sorvolando tre continenti percorrendo 55.000 km da Sesto Calende, sede della SM (Savoia Marchetti) a Melbourne, Tokio e, infine, Roma. Furono più di 60 velivoli da lui progettati, buona parte in ampia serie, tra i quali i [[Savoia-Marchetti S.M.79]], [[Savoia-Marchetti S.M.81|S.M.81]], [[Savoia-Marchetti S.M.82|S.M.82]] e [[Savoia-Marchetti S.M.84|S.M.84]], usati dalla [[Regia Aeronautica]] durante la [[seconda guerra mondiale]], ma anche l'[[idrovolante]] bimotore [[Savoia-Marchetti S.55 X]], con cui fu possibile eseguire le transvolate atlantiche di Italo Balbo, <ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/alessandro-marchetti/]</ref> grazie ad una motore asso 750.
Particolarmente grazie all'innovativita progettuale di Marchetti ed alla significativa organizzazione produttiva della Savoia Marchetti che in quegli anni occupava oltre 5.000 dipendenti, l'Italia negli anni '30 era leader ed all'avanguardia, anche rispetto agli apparati industriali tedeschi, francesi e statunitensi, della aeronautica mondiale e detentrice di numerosi primati mondiali di velocità', di distanza e velocita' di decollo. Allo stesso tempo l'affidabilità degli aerei era rappresentata dall'enorme successo, oltre che di pubblico, tecnologico delle crociere e trasvolate intercontinentali rappresentato dal rientro alle basi delle formazioni di decine di aeromobili nei vari continenti.
Oltre che nell'utilizzo innovativo dei metalli leggeri, a partire dal MVT del 1917, Marchetti quale capitano di industria operante nel mercato mondiale, conscio della strategicita' degli approvvigionamenti e della continuuita' nella produzione, fu uno specialista nell'uso dei materiali non strategici, quei materiali cioè di cui l'Italia poteva approvvigionarsi senza ricorrere a importazioni esterne come nel caso dei [[metallo|metalli]]. I suoi velivoli vennero progettati con un sapiente uso di [[Compensato|compensati]] e [[legno|legni]] di vari tipi accoppiati a seconda delle caratteristiche di [[elasticità]] o [[rigidità]] che si volevano ottenere. L'uso di strutture metalliche era strettamente relegato a soli fini strutturali e mai intensivo. Solo negli ultimi velivoli S.M. si passò a costruzioni via via interamente metalliche. <ref>[http://www.prolococori.it/index.php?option=com_content&task=view&id=249&Itemid=43]</ref>
L'ing. Alessandro Marchetti riposa a Cori, nella cappella Caucci Molara.