Cimbelino: differenze tra le versioni

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===Antefatto===
Durante l'Impero Romano. Cimbelino, re di Britannia, ha avuto dalla sua prima moglie tre figli: due maschi, Guiderio e Arvirago e una femmina, Imogene. I due bambini, vent'anni prima, sono stati misteriosamente rapiti, e di loro non si è saputo mai più nulla: perciò Cimbelino, ignorando la sorte dei figli, ha nominato Imogene sua erede al trono. In seguito, il sovrano è rimasto vedovo, e si è risposato con una bella e giovane vedova che da un precedente matrimonio aveva avuto un bambino, Cloteno, che ha circa l'età dei suoi figli. Si auspicava il matrimonio tra il ragazzo e Imogene, ma la ragazza, spaventata dai modi crudi e rozzi del fratellastro, si è invece innamorata di un suo amico di infanzia, Postumo Leonato, un povero e onesto gentiluomo allevato a corte da Cimbelino. I due si sono sposati, ma il matrimonio ha vita breve: il padre di lei, che non vede di buon occhio quelle nozze, costringe la figlia a divorziare: l'uomo partirà per l'esilio, e lei rimarrà reclusa nelle sue stanze finchè non si deciderà a sposare Cloteno.
[[File:FirstFolioCymbeline.jpg|thumb|200px|La prima pagina di ''Cimbelino'' nel First Folio del 1623]]
 
===La storia===
La vicenda inizia con la partenza per l'esilio di Postumo, diretto a Roma: la giovane principessa, ancora innamoratissima del marito, si confida col fido servo Pisanio, non fidandosi molto dei modi melensi della matrigna. In effetti, la nuova regina, sotto la maschera di moglie e madre amorevole, è una cinica e spietata macchinatrice che non esiterebbe a uccidere Imogene e Cimbelino per salire al trono. Con la scusa di compiere alcune ricerche, chiede un veleno al medico Cornelio: l'uomo, intuendo il pericolo, ne ha sostituito il letale contenuto con una pozione che causa la morte apparente. La boccetta in seguito finisce nelle mani di Pisanio, a cui viene spacciata come una medicina.
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Nel frattempo, a Roma, Postumo scommette con l'amico Iachimo sulla fedeltà della moglie: l'uomo perciò viene mandato in Britannia a conoscere la donna, che prova inutilmente a sedurre. Iachimo perciò si nasconde in un baule fatto entrare con una scusa nella camera di Imogene, e ne approfitta per studiare l'ambiente e soprattutto, la vittima. <br>
Davanti alla sua descrizione di certe caratteristiche fisiche della moglie, Postumo si convince che Imogene lo abbia tradito.
 
[[File: Westall-ImogenInBed.jpg|thumb|220px|Iachimo osserva Imogene a letto, illustrazione di Richard Westall ([[1794]])]]
 
Mentre Cimbelino è alle prese con gli ambasciatori di Roma che richiedono il tributo che la Britannia si rifiuta di pagare da molto tempo, Imogene, dopo un'aspra discussione con Cloteno, che le ha dichiarato inutilmente il suo amore, fugge dalla corte con l'aiuto di Pisanio, dirigendosi al porto di Milford Haven, dove suo marito, ora che è scoppiata la guerra, le ha chiesto di raggiungerla. Per strada, Pisanio le rivela una terribile verità: Postumo l'ha accusata di adulterio (per motivi che Imogene ancora ignora) e in una lettera ha chiesto al servo di ucciderla una volta arrivati a Milford. Ma Pisanio non ha alcuna intenzione di uccidere la sua padrona: la fà travestire da uomo e partire da sola per Milford Haven, dove potrà imbarcarsi al servizio di Gaio Lucio, un ambasciatore amico di Cimbelino, mentre lui porterà a Postumo la finta notizia della sua morte. Prima di partire le dà la boccetta ricevuta dalla Regina.<br>
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=== Composizione e stampa ===
La prima rappresentazione, come notato da Simon Forman, ebbe luogo nell'aprile 1611. <ref> Wells and Dobson, p. 101.</ref> Fu pubblicato nel First Folio nel 1623. Tuttavia, tuttavia non può essere precisamente stabilito quando venne veramente scritta.
 
L'edizione di Yale suggerisce la presenza massiccia di un collaboratore, e alcune scene (ad es. atto III scena 7 e scena atto V 2) possono colpire il lettore come particolarmente non shakespeariane se confrontate con altre. La commedia condivide notevoli somiglianze linguistiche, di situazione e di trama con la tragicommedia di Fletcher e Beaumont, ''Philaster, or Love lies a-bleeding'', (c.1609–10). Entrambe le opere teatrali parlano di una principessa che, dopo aver disobbedito a suo padre per sposare un amante umile, è ingiustamente accusata di infedeltà e quindi rischia di essere assassinata, prima di fuggire e dimostrare la sua fedeltà. Inoltre, entrambe sono state scritte per la stessa compagnia di teatro e per lo stesso pubblico <ref> Collier, S., Cutting to the heart of the matter, in Shakespearean Power and Punishment, ed. Kendall, G. M., (Fairleigh Dickinson Univ. Press, 1998), pg. 39</ref>. Alcuni studiosi ritengono che questo indichi una datazione attorno al 1609, anche se non è chiaro da quale commedia sia preceduta. <ref>F. E. Halliday, A Shakespeare Companion 1564–1964, Baltimore, Penguin, 1964; p. 366.</ref>
 
Alcuni hanno considerato la trama contorta come una prova di origini parodiche della commedia.
 
Anche se una volta godette di alta considerazione, ''Cimbelino'' ha perso favore nel secolo scorso. Alcuni hanno dichiarato che Shakespeare, tessendo storie assurde in maniera frivola, semplicemente l'avesse scritta per divertire se stesso.<ref>Strachey, Lytton. Books and Characters. New York: Harcourt, Brace, 1922: 64</ref> [[William Hazlitt]] e [[John Keats]], tuttavia, l'annoverano tra le loro commedie preferite. E' a volte indicata come una "problem play", perché il suo personaggio centrale si confronta con una preoccupazione morale o sociale specifica.
 
I redattori dell'Oxford & Norton credono che il nome Imogene sia un errore di ortografia per Innogene — traggono diversi confronti tra Cimbelino e [[Molto rumore per nulla]], in cui una comparsa muta chiamata Innogene doveva essere la moglie di Leonato (e Postumo è noto anche come "Leonatus", la forma latina del nome italiano in altre commedie). Stanley Wells e Michael Dobson puntualizzano che le cronache di Holinshed, che Shakespeare usò come fonte, parlano di un'Innogen, e i racconti dei testimoni della performance dell'aprile 1611 segnalati da Forman si riferiscono dovunque a "Innogen". <ref> Stanley Wells and Michael Dobson, eds., The Oxford Companion to Shakespeare Oxford University Press, 2001, p. vii.</ref> A dispetto di questi argomenti, la maggior parte delle edizioni della commedia hanno continuato ad utilizzare il nome Imogene.
 
== Contesto storico ==
 
== Commento ==
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== Bibliografia ==
==Edizioni==
 
[[William Shakespeare]], ''Cimbelino'', Collana Classici Mondadori, pg.276, traduzione di Giancarlo Nanni e Giorgio Melchiori, [[2002]]. ISBN 978880451094
== Altri progetti ==
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