Lennart Torstenson: differenze tra le versioni

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Nel [[1629]] Lennart fu posto al comando dell'[[artiglieria]] svedese, e sbarcò in Germania assieme al resto dell'esercito quando Gustavo Adolfo intraprese l'invasione del [[Sacro Romano Impero]] (vedi la [[Guerra dei trent'anni (fase svedese)|fase svedese]] della Guerra dei trent'anni); grazie al suo ruolo poté contribuire efficacemente alle vittorie riportate dagli svedesi nelle battaglie di [[Battaglia di Breitenfeld (1631)|Breitenfeld]] e di [[Battaglia di Rain|Rain]]. Nel corso dello stesso anno, fu fatto prigioniero dalle truppe imperiali durante la [[battaglia dell'Alte Veste]], e trattenuto per quasi un anno ad [[Ingolstadt]]; ritornato al servizio dell'esercito svedese, si distinse nel corso della [[battaglia di Wittstock]], al comando di [[Johan Banér]], e nel corso della strenua difesa delle basi svedesi in [[Pomerania]] nel [[1637]]-[[1638]]. Partecipò inoltre alla [[battaglia di Chemnitz]], e alla puntata svedese in [[Boemia]] del [[1639]]. Nel [[1641]], tuttavia, fu costretto a rientrare in patria, a causa delle cattive condizioni di salute derivategli dall'anno di prigionia; qui entrò a far parte del Consiglio Privato di Svezia.
 
L'improvvisa morte di Banér nel maggio del 1641 costrinse Lennart a ritornare in Germania, dove vennegli promossofu alconferito gradoil titolo di Feldmaresciallo[[feldmaresciallo]] e assunse il ruologrado di [[Generalissimo (grado)|Generalissimo]] delle forze svedesi e Governatore Generale della Pomerania. Egli passò subito all'offensiva, marciando attraverso il [[Brandeburgo]] e la [[Slesia]] fino alla [[Moravia]], catturando la maggior parte delle fortezze avversarie lungo il percorso; il tentativo delle forze imperiali di recuperare le posizioni perdute venne stroncato nella [[Battaglia di Breitenfeld (1642)|seconda battaglia di Breitenfeld]] del [[2 novembre]] [[1642]], dove Torstenson distrusse quasi completamente le forze nemiche.
 
Nel [[1643]] egli invase ancora la Moravia, ma dovette accorrere al nord per contrastare l'improvviso attacco portato ai domini svedesi dalla [[Danimarca]]; nonostante le difficoltà dovute al predominio dei mari da parte della flotta danese, Torstenson, con il suo fulmineo intervento, paralizzò di fatto le forze di terra danesi, costringendo alla fine il re [[Cristiano IV di Danimarca]] a firmare il [[Trattato di Brömsebro]], vantaggioso per la [[Svezia]]. Questo conflitto locale, proprio per le incisive azioni di Lennart, prese il nome di [[guerra di Torstenson]].
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Risolto il problema danese, nel [[1644]] egli condusse ancora una volta le sue truppe in Germania, sconfiggendo gli imperiali nella [[battaglia di Jüterbog]]; nel novembre dell'anno successivo penetrò in Boemia, e di fatto, con la grande vittoria riportata nella [[battaglia di Jankov]] del [[6 marzo]] [[1645]] aprì la strada verso [[Vienna]]. Tuttavia le truppe svedesi, nonostante raggiungessero il [[Danubio]], non furono in grado di procedere oltre, e in dicembre Torstenson, afflitto dalla [[gotta (malattia)|gotta]], fu costretto a rinunciare al comando e rientrare in Svezia.
 
Nel [[1647]] fu nominato [[conte]] di Ortala e, dal [[1648]] al [[1651]] fu Governatore Generale delle province svedesi occidentali. Morì a [[Stoccolma]], il [[7 aprile]] [[1651]]; il suo corpo fu sepolto con una solenne cerimonia nella Chiesa di Riddarholmen, dove riposano i grandi personaggi della storia svedese. Torstenson fu certamente uno dei più grandi comandanti della [[Guerraguerra dei trent'anni]], distinguendosi soprattutto per la sua conduzione dinamica delle truppe e la rapidità dei suoi spostamenti, nonostante dovesse spesso esercitare il comando da una lettiga, a causa delle sue condizioni di salute; fu inoltre uno dei principali esperti di artiglieria e di ingegneria militare dell'esercito svedese.
 
==Bibliografia==