Cesario d'Arles: differenze tra le versioni

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===Primi anni e formazione===
 
Naque da famiglia cattolica nel [[469]] o nel [[470]] a [[Chalon-sur-Saône]], nella provincia della [[Gallia Lugdunense|Gallia Lugdunensis I]] allora nel territorio dei [[Burgundi]]. Verso i 18 anni entrò nel clero di Chalon ma dopo 2 anni si trasferì come [[Monachesimo|monaco]] nel [[Abbazia di Lerino|monastero di Lérin]], diventando allievo di Giuliano Pomerio. Per motivi di salute nel [[499]] dovette abbandonare il monastero di Lérin e fu accolto dallo zio [[Eonio di Arles]], [[arcidiocesi di Arles|arcivescovo di Arles]], nel clero di quella Chiesa, ove fu ordinato prima [[diacono]] e poi [[sacerdote]]. Cesario fu designato quindi come [[abate]] per ristabilire l'ordine in un [[monastero]], nel quartiere di Trinquetaille o, più probabilmente, nell'[[Isola di la Cappe]], sul [[Rodano (fiume)|fiume Rodano]] fuori dalle mura di [[Arles]], città in territorio [[Visigoti|visigoto]]
 
===Vescovo di Arles===
 
Divenne vescovo di Arles nel [[502]] su designazione di Eonio. La sua azione nella chiesa ad Arles trovò presto dei contrasti e fu accusato di collaborare coi Burgundi. Fu quindi esiliato da [[Alarico II]] a [[Bordeaux]], dove rimase fino al [[506]]. Nel [[507]] Alarico affrontò i Franchi e i Burgundi a [[Battaglia di Vouillé|Vouillé]], dove rimase ucciso e Arles venne messa sotto assedio. Nel [[508]] la spartizione assegnò Arles agli [[Ostrogoti]] di [[Teodorico]] e ciò consentì all'episcopato di Cesario di avere un lungo periodo di serenità, permettendo al vescovo di dedicarsi all'attività conciliare e all'organizzazione della vita religiosa nella sua diocesi. Nel [[512]] consacrò il monastero femminile di San Giovanni a cui mise alla guida come Badessa la sorella [[Cesaria]]. La regola che Cesario diede al monastero diventò la regola standard per i monasteri femminili nei secoli successivi; inoltre diede anche una nuova regola al monastero maschile di Arles, ma questa non fu seguita da altri centri religiosi.
Nel[[513]] fece un lungo viaggio fino a [[Ravenna]] da Teodorico per difendersi da alcune accuse politiche e venne assolto dal re. Insieme a Teodorico si recò a [[Roma]] da papa [[Papa Simmaco|Simmaco]] e, grazie anche all'influenza di Teodorico, papa Simmaco riconobbe la devozione del vescovo di Arles, imponendogli il [[pallio]]; questa è la più antica imposizione del pallio conosciuta. Nel [[514]] Cesario tornò ad Arles con il pallio e con il titolo di [[primate (ecclesiastico)|primate]] della [[Gallia]] e della [[Spagna]] conferitogli dal papa. Con la nuova autorità di primate indisse svariati concili e sinodi di grande importanza, come quelli del 524, 527, [[Concilio di Orange|529]] e 533, per l'organizzazione cattolica successiva. Cesario presiedette vari concili anche in città diverse da Arles che affrontarono problemi sia contingenti, sia di largo respiro, come ad esempio la regolamentazione della vita interna della Chiesa, dell'evangelizzazione, delle campagne (è Cesario che divise per primo il contado in [[parrocchia|parrocchie]]) e questioni dottrinali, come la questione del [[Semipelagianesimo]]. Nel [[536]] Arles passò sotto il controllo dei [[Franchi]]. Nonostante essi fossero cattolici, ciò non rese più facile l'attività del vescovo, perché il re franco voleva accentrare su di sé le decisioni anche in ambito religioso. Cesario morì ad Arles nel [[542]], dopo 40 anni di vescovato.