Alonso de Ojeda: differenze tra le versioni

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Nel [[1493]], grazie a Rodríguez de Fonseca, si imbarcò insieme a [[Cristoforo Colombo]] nel suo secondo viaggio verso l'[[Americhe|America]], arrivando all'isola di [[Hispaniola]]. Nel gennaio del [[1494]], Colombo lo incaricò di cercare alcuni elementi dell'equipaggio che si erano persi nel territorio dell'isola. Riuscì ad addentrarsi nella regione di fitte foreste dello [[Ciabao]] con soltanto quindici uomini, dominio dell'agguerrito [[cacicco]] [[Caribe (etnia)|caribe]] chiamato [[Caonabó]], che era diventato un interlocutore dello stesso Cristoforo Colombo.
 
Alonso de Ojeda riuscì ad ingannare il ''cacique'' Caonabò con uno stratagemma: mettendogli delle [[Manetta|manette]] in [[oro]] massiccio, che poi collegarono a catene, umiliando e sconfiggendo così il [[cacicco]], che era stato convinto dal racconto che fossero gioielli del più alto ordine regale. Successivamente partecipa alla ''Batalla de la Vega Real'', nella quale, sotto il comando di Alonso De Ojeda, gli spagnoli sconfissero gli indigeni. Questa battaglia avrebbe visto opporsi circa 10.000 indíani (secondo il frate spagnolo [[Bartolomé de las Casas]]) contro soltanto 400 spagnoli, anche se è assai probabile che queste cifre siano state molto esagerate. In seguito, nel [[1496]], tornò in Spagna.
 
== Primo viaggio in Venezuela ==
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== Naufragio a Cuba==
Cercando aiuto, De Ojeda si diresse verso Santo Domingo nel brigantino di Talavera con 70 uomini che lo accompagnavano. Nonostante all'inizio si dimostrasse amichevole, in seguito il pirata prese De Ojeda come prigioniero e non lo volle liberare, ma durante la navigazione incrociarono un forte [[uragano atlantico|uragano]], che mise a repentaglio la nave, allora Talavera chiese l'aiuto di De Ojeda, che era un famoso capitano. Alla fine la tormenta provocò il [[naufragio]] della nave a [[Jagua]], [[Sancti-Spíritus (Cuba)|Sancti Spiritus]], a sud di [[Cuba]]. Dunque, De Ojeda decise di percorrere la parte sud dell'isola a piedi, assieme a Talavera, fino a punta [[Maisí]], da dove in seguito si sarebbero spostati verso la Hispaniola.
 
Nonostante tutto, ebbero diversi problemi durante il tragitto a piedi, la metà degli uomini morì per la fame, le malattie, e per i disagi che dovettero affrontare nell'isola. Come bagaglio de Ojeda portava soltanto un'immagine della [[Vergine Maria]] che portava con sé sin dal primo viaggio dall'Europa verso l'America nel 1493 e fece la promessa di dedicargli un [[tempio]] che avrebbe innalzato nel primo villaggio indigeno che avesse trovato lungo la strada e che gli avesse ricevuti in modo benevolo.