Caledoni: differenze tra le versioni

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Secondo lo storico [[Cassio Dione Cocceiano]], i Caledoni abitavano regioni montuose ai cui piedi si estendevano pianure paludose, dove i villaggi non erano fortificati ed i campi non risultavano coltivati. Vivevano invece di [[pastorizia]], caccia e la raccolta di frutti,<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXXVII, 12.1</ref> senza utilizzare la pesca che in quei mari sarebbe statstata una fonte inesauribile. Vivono in capanne, nudi e scalzi, possiedono in comune le loro donne. Hanno una forma di governo democratico, ma vivono di saccheggi e di conseguenza scelgono i loro uomini più arditi come governanti.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXXVII, 12.2</ref> Vanno in battaglia su carri di piccoli dimensioni, trainati da cavalli molto veloci. Esistono anche reparti di fanteria, molto rapida nella corsa. Per le armi hanno scudi ed una lancia corta, con una specie di mela in bronzo fissato all'estremità della lancia, in modo che quando si scuote prima dello scontro armato, il nemico nel viene terrorizzato, oltre ad un pugnale.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXXVII, 12.3</ref> Possono sopportare fame e freddo e ogni tipo di disagio, perché si immergono nelle paludi, dove riescono a sopravvivere per numerosi giorni solo con la testa fuori dall'acqua, trovando nelle cortecce e nelle radici degli alberi dei boschi il loro sostentamento, impedendo loro di patire la fame o la sete.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''[[Storia romana (Cassio Dione)|Storia romana]]'', LXXVII, 12.4</ref>
 
[[Erodiano]] aggiunge che questo popolo, oltre ad abitare territori paludosi, poiché spesso inondati dal mare, è abituato a nuotare o guadare i fiumi, dal momento che solgono andare in giro nudi, tanto che spesso i loro corpi si confondono con la natura che li circonda.<ref name="Erodiano3.14.6">[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio'', III, 14.6.</ref> Indossano ornamenti di ferro alla gola ed alla vita, e considerano il ferro simbolo di ricchezza, come se fosse oro. Hanno il loro corpo tatuato con disegni colorati rappresentanti molte specie di animali, per questo non indossano vestiti che ne nasconderebbero le decorazioni sui loro corpi.<ref name="Erodiano3.14.7">[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio'', III, 14.7.</ref> Sono estremamente selvaggii e bellicosi, seppure siano armati solo di una lancia ed uno scudo stretto, oltre ad una spada appesa con un nastro ai loro corpi nudi. Non usano elmi o corazze, considerandoli ingombri per attraversare le numerose paludi dei loro territori.<ref name="Erodiano3.14.8">[[Erodiano]], ''Storia dell'impero dopo Marco Aurelio'', III, 14.8.</ref>